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domenica 24 febbraio 2019

Italia - Carcere solo carcere, proposta di legge Lega per mandarci anche i bambini di 12 anni

riforma.it
Una proposta di legge presentata dalla Lega in Commissione giustizia alla Camera propone di abbassare l'età minima per l'imputabilità dei minori. 


Lo scorso 7 febbraio è stato presentato alla Camera il disegno di legge numero 1580, con cui si propone una modifica della legge 448/88, che norma il processo penale per i minori, introducendo l'abbassamento dell'età imputabile da 14 a 12 anni, così come l'eccezione alla regola della diminuzione di pena nel caso del reato di associazione mafiosa commesso dai minorenni. 

Il disegno di legge si inserisce, secondo i proponenti, nel quadro di un più duro contrasto alla criminalità organizzata e alla necessità di rispondere a quella che viene ritenuta una situazione di insicurezza portata dal fenomeno delle cosiddette "baby gang".

Tuttavia, le statistiche sui reati minorili non sembrano confermare questa percezione. L'Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia ha subito criticato questa proposta, affermando che "i presupposti su cui poggiano le considerazioni dei proponenti la modifica legislativa non trovano riscontro nei dati a disposizione del Ministero della Giustizia" e allo stesso tempo sottolineando che, di fronte a un esame dei dati di altri Paesi, "emerge una situazione della giustizia penale minorile italiana stabile quanto ai numeri, se non in calo, e in ogni caso di gran lunga meno allarmante di quella relativa a sistemi giudiziari che hanno da tempo fissato un'età per la punibilità penale molto precoce come il Regno Unito, la Francia, gli Stati Uniti, l'Olanda".

Ampliando lo sguardo, è abbastanza chiaro come la proposta si inserisca in modo coerente nella logica di questa legislatura e dell'attuale ministro della Giustizia, sostenitore delle misure detentive come principale strumento dell'azione penale e in questo supportato anche dagli esponenti della Lega. Eppure, l'idea di condurre in carcere, seppur minorile, dei ragazzini di dodici anni, suscita più di una perplessità. "Io credo - afferma Susanna Marietti, coordinatrice dell'Associazione Antigone, che si occupa di diritto e diritti nel sistema penale italiano - che dei ragazzini di 12 anni possano vivere situazioni problematiche alle quali possono rispondere anche con condotte non appropriate, ma gli adulti siamo noi: noi dobbiamo fare in modo, con un progetto educativo complessivo e serio, di riportarli su un'altra strada e di spiegargli che non si fa, come facciamo con i nostri figli, non di pensare di metterli in carcere".

Continua a leggere l'articolo Intervista a Susanna Marietti (Antigone) >>>

Marco Magnano

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