I rappresentanti della minoranza pakistana Mohajir hanno denunciato la situazione da “rifugiati” in cui sono costretti a vivere dopo la spartizione del 1947 tra India e Pakistan. L’occasione dell’intervento è stata la 29ª sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

I relatori, tra cui Mohammed Khan, direttore della Rete europea Mohajir, e Asif Mohammed, attivista dei diritti umani di Karachi, hanno evidenziato i diversi problemi che ancora oggi affliggono questa minoranza pakistana che comprende musulmani sciiti e sunniti, considerati “ stranieri” dal governo di Islamabad e spesso vittime di uccisioni mirate e tensioni etniche: storiche quelle del 1965, da molti paragonate a un genocidio pianificato, e quelle del 1985 e del 2011, dove circa 900 persone sono state uccise a Karachi nelle tensioni etniche e politiche.
Durante la sessione, i relatori hanno chiesto alla comunità internazionale di prendere in considerazione la dura realtà in cui vive la minoranza Mohajir e di condannare il governo pakistano per la sua testardaggine nel considerarli “stranieri” e focolai di violenza.
[PL]
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