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lunedì 6 aprile 2020

Apocalisse in Yemen - Guerra, carestia, colera e ora anche l'incubo Covid-19.

Globalist
Una catastrofe che dura da oltre cinque anni, con la complicità di potenze regionali (Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti) e le armi vendute dagli Usa e dall’Europa (Italia compresa).


Guerra, carestia, colera. Ed ora, Coronavirus. In una parola: Yemen. Una catastrofe che dura da oltre cinque anni, con la complicità di potenze regionali (Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti) e le armi vendute dagli Usa e dall’Europa (Italia compresa). Nella Giornata internazionale delle coscienze indetta dall’Onu, ricordare l’apocalisse yemenita è un dovere per quanti, anche nel modo della comunicazione, una coscienza l’hanno ancora. A guidarci nell’inferno yemenita è una delle Ong internazionali più attente e attive nel monitorare la situazione in Yemen: Oxfam, il cui ultimo rapporto traccia un quadro dettagliato dell’apocalisse yemenita



Apocalisse Yemen
La guerra. Il conflitto in Yemen dura ormai da cinque anni, con bombardamenti pesantissimi dei quali fanno le spese soprattutto donne e bambini. 12.366 vittime civili, tra il 26 marzo 2015 e il 7 marzo di quest’anno e oltre 100 mila vittime totali. Oltre 4 milioni di sfollati interni sopravvivono in alloggi di fortuna o nei villaggi, dove la popolazione locale ha offerto loro un riparo.

Il Coronavirus. L’Oms ha da poco attivato un numero verde per informare la popolazione yemenita sull’emergenza, predisponendosi a mandare aiuti immediati. In un contesto umanitario non dissimile da quello siriano, dove si è registrato il primo caso ufficiale di Covid1-9.

Il colera. Da inizio anno sono più di 56 mila le persone contagiate e oltre 2,2 milioni dal 2017: si tratta della più grave epidemia del mondo, aggravata dal collasso del sistema sanitario e delle infrastrutture idriche. Inoltre il numero di contagi potrebbe aumentare con l’arrivo della stagione delle piogge in aprile.

La carestia. Più di 10 milioni di persone sono sull’orlo della carestia. 2 milioni di bambini e 1,4 milioni di donne in gravidanza soffrono di malnutrizione acuta. 24,1 milioni di persone su 30,5 dipendono dagli aiuti umanitari. I prezzi dei beni alimentari sono saliti in media del 47%.

L’isolamento. Le vite di 22 milioni di persone saranno in pericolo se non aumentano le importazioni di cibo, carburante, medicine: il blocco delle importazioni deve essere permanentemente eliminato. Anche il prezzo del petrolio è aumentato enormemente: il prezzo medio al litro è salito del 280% da quando il conflitto è iniziato.

L’infanzia negata. I bambini subiscono l’impatto peggiore del conflitto e, con il proseguire dei combattimenti, il loro futuro appare sempre più tetro. Più di 1.600 scuole sono state distrutte, e fame e debiti spingono molte bambine – anche sotto i 10 anni – verso i matrimoni precoci: nel Governatorato di Amran nel nord del Paese, ad esempio, tante famiglie stremate, rimaste senza cibo e senza una casa, arrivano al punto di dare in matrimonio figlie anche piccolissime, in un caso anche di tre anni, per poter comprare cibo e salvare il resto della famiglia.

Emergenza idrica e sanitaria. Quasi 18 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua pulita e all’assistenza sanitaria di base, rimanendo così inevitabilmente esposte a epidemie mortali. Le scorte di medicine e materiali sanitari si stanno esaurendo.

La situazione a Hodeidah. Oltre 80.000 persone sono state già costrette ad abbandonare la più grande città portuale dello Yemen, in completo assetto da guerra con truppe schierate, trincee e barricate. Le vittime tra i civili rimasti intrappolati in città continuano ad aumentare, e la popolazione non ha la minima possibilità di fuggire o ottenere assistenza medica.
“Se in Italia il Coronavirus sta provocando la più grave emergenza sanitaria ed economica dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, non riusciamo davvero ad immaginare le conseguenze del contagio in un Paese distrutto e poverissimo come lo Yemen 
[...]

Nel caso in cui il Covid-19 dovesse diffondersi in Yemen assisteremmo alla peggiore catastrofe umanitaria del secolo”: a lanciare l’allarme è Abdulrahman Jaloud, direttore di “Yemeni Archive”, associazione umanitaria che riunisce attivisti per i diritti umani, giornalisti, tecnici impegnati a documentare le violazioni e i crimini compiuti da tutte le parti in lotta nel Paese dove infuria una guerra da oltre sei anni.
[...]
Yemen, per non dimenticare. E per dimostrare che siamo capaci ri “restare umani”.

Umberto De Giovannangeli

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