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mercoledì 7 dicembre 2016

In Gambia è successa una cosa importante.

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Il presidente che governava in modo autoritario da 22 anni ha perso le elezioni e ha accettato la sconfitta: è un risultato storico, che crea un precedente edificante


L’1 dicembre in Gambia ci sono state le elezioni presidenziali: il presidente in carica Yahya Jammeh – che governa in maniera autoritaria dal colpo di stato del 1994, e da allora aveva vinto largamente tutte le elezioni – le ha perse e ha accettato la sconfitta. 

Il nuovo presidente è quindi Adama Barrow, un imprenditore di 51 anni sostenuto dai principali partiti di opposizione. Barrow ha ottenuto 263mila voti, il 45,5 di quelli totali. 

In queste ore in molti stanno sottolineando l’importanza pratica e simbolica della vittoria di Barrow, dato che Jammeh era considerato uno dei leader autoritari africani più saldamente al potere. Rukimini Callimachi, che prima di occuparsi di terrorismo per il New York Times ha lavorato come corrispondente in vari paesi africani, ha scritto su Twitter che per l’Africa l’elezione di Barrow sarà praticamente “un terremoto” politico.

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