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lunedì 11 giugno 2018

Lezione dalla Spagna, accolta l'Aquarius, la Ue: "Ecco la vera solidarietà". Orban disponibile ad aiutare l'Italia ad espellere i migranti.

La Repubblica
La nave carica di migranti sarà accolta a Valencia. Plaudono le isituzioni europee, ma intanto le divisioni arrivano anche in Germania.


Sarà dunque la Spagna di Pedro Sanchez ad accogliere la nave Aquarius, lì dove l'Italia ha negato l'approdo nei suoi porti dopo essersi rimpallata la questione con Malta. Madrid ha dato istruzioni affinché "rispettando gli impegni internazionali in materia di crisi umanitarie" sia Valencia ad accogliere l'imbarcazione con 629 persone a bordo - fra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini, e sette donne in stato di gravidanza. 

"E' nostro dovere aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire 'un porto sicuro' a queste persone, rispettando così gli obblighi del diritto internazionale", ha detto il premier spagnolo spiegando la sua decisione. Un gesto dettato da ragioni umanitarie gli fa eco il presidente della Comunidad Valenciana, Ximo Puig. Rammaricandosi che la nave sia, al momento, "abbandonata" nel Mediterraneo.

La decisione spagnola è stata subito accolta con favore dal commissario Europeo all'immigrazione, Dimitris Avramopoulosche l'ha definita "vera solidarietà messa in pratica" su Twitter: "Accolgo con favore la decisione del governo spagnolo di lasciar sbarcare l'Aquarius a Valencia per motivi umanitari. Questa è vera solidarietà messa in pratica, sia nei confronti dei disperati, sia nei confronti degli altri stati membri dell'Unione Europea"

Plaude anche il portavoce del segretario generale del Consiglio d'Europa Daniel Holtgen: "Accogliamo con favore la decisione della Spagna di aiutare la nave Aquarius e fornire sostegno umanitario. Ma continuiamo ad appellarci alla solidarietà degli stati membri senza la quale non è possibile alcuna soluzione sostenibile".

Naturalmente la scelta spagnola è stata accolta con favore dal premier italiano Giuseppe Conte che su Facebook scrive: "Le richieste dell'Italia cominciano ad essere ascoltate. Avevamo chiesto un'Europa più solidale e che il nostro Paese non fosse lasciato solo nella gestione dei flussi migratori. L'iniziativa della Spagna va proprio in questa direzione. È una svolta importante: da oggi l'Italia non è più sola. Ora continuiamo a lavorare per cambiare davvero il Regolamento di Dublino". L'emergenza immigrazione, fa sapere, "sarà il primo punto che affronterò venerdì nel mio incontro con il Presidente Macron e lunedì prossimo con la Cancelliera Angela Merkel. Vogliamo portare a casa una riforma del Regolamento di Dublino più giusta ed equa per tutti". Anche il premier maltese Joseph Muscat ha ringraziato la Spagna di Pedro Sanchez per la disponibilità ad accogliere la Aquarius annunciando in un tweet l'invio di nuove forniture alla nave. Ma intanto attacca: "L'Italia ha rotto le regole internazionali e ha causato una stallo. Dovremo sederci e discutere su come evitare che ciò accada di nuovo. È un problema europeo".

Ma anche in Germania si litiga sulla questione migranti. Solo stamattina Berlino aveva chiesto a Italia e Malta di assumersi le proprie responsabilità: Angela Merkel e il suo ministro dell'Interno Horst Seehofer non sono d'accordo sulla questione cruciale del piano sull'immigrazione che in queste ore era al vaglio della cancelleria. Seehofer, esponente bavarese della Csu, insiste sul fatto che i futuri richiedenti asilo che siano già registrati in altri Paesi dell'Unione europea o siano stati già espulsi dalla Germania debbano essere respinti alle frontiere tedesche. Merkel si oppone. Tant'è che la presentazione del piano slitta: non si terrà domani come previsto, ma è rinviato a data da destinarsi.

Intanto a dar manforte a posizioni rigide come quella del ministro degli Interni italiano Matteo Salvini, di chiudere i porti ci pensa l'Ungheria di Viktor Orbán, con il premier sovranista che in un'intervista diffusa alla radio stamattina ha dichiarato: "Gli italiani hanno detto con un libero voto di volersi liberare dall'ondata di migranti. Se il nuovo governo italiano vuole, l'Ungheria guidata da me che sono stato il precursore della fermezza in nome dell'Europa cristiana è pronta a fornire a Roma il suo aiuto e la sua esperienza. Non certo per ripartire i migranti tra vari paesi membri dell'Unione europea. Semmai siamo pronti ad aiutare gli amici italiani a espellere i migranti".

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