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giovedì 11 febbraio 2021

La nuova variante Covid sta devastando l’Africa meridionale in Mozambico, Swaziland e Malawi e i vaccini, destinati solo ai paesi ricchi, non arrivano

Insalutenews
Mentre Mozambico, Swaziland e Malawi non hanno vaccini, i paesi ricchi li accumulano per vaccinare non solo le categorie prioritarie. Dott.ssa Stella Egidi: “Sarebbe iniquo se alcuni paesi iniziassero a vaccinare la popolazione a basso rischio mentre molti paesi in Africa non hanno ancora vaccinato gli operatori sanitari in prima linea”.


La nuova e più contagiosa variante di Covid-19 si sta diffondendo nei paesi dell’Africa meridionale. In Mozambico, Swaziland e Malawi gli operatori sanitari stanno lottando per curare un sempre maggior numero di pazienti con scarse prospettive di poter ricevere una dose di vaccino. Medici Senza Frontiere (MSF) chiede che i vaccini Covid-19 siano distribuiti equamente, proteggendo prima di tutto gli operatori sanitari in prima linea e le persone più a rischio in tutti i paesi, inclusi quelli dell’Africa.

“Siamo indignati per l’ingiusta distribuzione dei vaccini contro il Covid-19 nel mondo – afferma la dott.ssa Stella Egidi, responsabile medico di MSF – Mentre in molti paesi ricchi le vaccinazioni sono iniziate circa due mesi fa, paesi come Eswatini, Malawi e Mozambico, in estrema difficoltà, non hanno ricevuto una singola dose per proteggere le persone più a rischio, nemmeno per il personale sanitario in prima linea”.

In Swaziland  paese con 1,1 milione di abitanti, si registrano 200 nuovi casi ogni giorno, i decessi sono quasi quadruplicati rispetto alla prima ondata e gli operatori sanitari affermano che oggi i pazienti sono in condizioni più gravi. Con strutture sanitarie sature, le équipe di MSF hanno allestito reparti in dei tendoni presso il centro sanitario di Nhlangano e coinvolto altri medici e infermieri per trattare i pazienti positivi al Covid-19 in condizioni critiche.

In Mozambico, attualmente, il numero di casi è sette volte superiore rispetto al picco dei casi della prima ondata. “Gli operatori sanitari si stanno ammalando e chi ancora lavora è esausto” afferma Natalia Tamayo Antabak, capomissione di MSF. A Maputo, nei centri di trattamento Covid-19 del governo, i team di MSF sono in azione per implementare misure di prevenzione e controllo volte a ridurre i contagi tra il personale sanitario.

In Malawi, i casi sono aumentati esponenzialmente a gennaio, raddoppiando ogni quattro-cinque giorni. Il Queen Elizabeth Central Hospital, la struttura principale che offre cure Covid-19 a Blantyre, è quasi al completo per i pazienti che necessitano di ossigeno. MSF ha inviato personale ed è pronta ad aprire un altro reparto con 40 posti letto per i pazienti positivi.

“La priorità, in questo momento, è proteggere gli operatori sanitari in prima linea – afferma Marion Pechayre, capomissione MSF in Malawi – Se il Malawi avesse 40.000 dosi di vaccino, potremmo almeno iniziare a vaccinare il personale sanitario nelle aree critiche del paese. Se ciò non avverrà, la situazione sarà presto insostenibile”. Finora 1.298 operatori sanitari in prima linea sono risultati positivi e nove sono morti nel paese.

“La popolazione dei paesi più poveri è l’ultima ad avere accesso a questo vaccino fondamentale – continua la dott.ssa Egidi di MSF – C’è un urgente bisogno di vaccini nei paesi dell’Africa meridionale, che sono in seria difficoltà per la rapida diffusione della nuova variante e hanno sistemi sanitari al collasso”.
Mentre Mozambico, Swaziland e Malawi non hanno vaccini, i paesi ricchi li accumulano per vaccinare non solo le categorie prioritarie.

“Sarebbe iniquo se alcuni paesi iniziassero a vaccinare la popolazione a basso rischio mentre molti paesi in Africa non hanno ancora vaccinato gli operatori sanitari in prima linea – conclude la dott.ssa Egidi di MSF – La stessa OMS ci ricorda come senza un accesso equo al vaccino la pandemia non solo si prolungherà, ma metterà a rischio ancora più vite. Esortiamo i governi che si sono assicurati più dosi del necessario a metterle a disposizione affinché altri paesi possano iniziare le vaccinazioni. Questa è un’emergenza globale che, se davvero vogliamo controllare, richiede uno spirito di solidarietà globale”.

“MSF chiede ai produttori di vaccini di garantire la priorità ai paesi con urgente bisogno di proteggere il proprio personale sanitario. MSF è pronta a fornire supporto logistico ai paesi ad alta priorità a cui è stato negato l’accesso al vaccino Pfizer/BioNTech tramite COVAX a causa della loro limitata capacità di gestione della catena del freddo” afferma Isabelle Defourny, direttore delle operazioni di MSF.

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