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domenica 12 luglio 2020

Egitto - Al Sisi fa scattare la censura. Dall'inizio della pandemia in cella 10 medici e 6 giornalisti arrestati per aver parlato del Covid

Corriere della Sera
Almeno dieci medici e sei giornalisti sono stati arrestati in Egitto dall'inizio della pandemia, per aver messo in dubbio i dati ufficiali o la capacità del governo di Abdel Fattah Al Sisi di gestire la crisi. 
Lo scrive l'Associated Press, citando, tra gli arrestati, un medico che ha scritto un articolo sulle difficoltà del sistema sanitario, un farmacista che lamentava sui social la scarsità di mascherine, una dottoressa incinta che aveva prestato il cellulare a chi voleva denunciare un contagio. A molti altri è stato intimato di tacere.

Un corrispondente del Guardian ha lasciato l'Egitto temendo l'arresto, i colleghi del New York Times e del Washington Post sono stati redarguiti. 

I casi registrati sono oltre 76 mila; i morti 3.300 (il numero più alto nel mondo arabo). Le cifre testimoniano anche il sacrificio del personale sanitario: 117 dottori, 39 infermiere, 32 farmacisti sono morti. Ma chi vive stia zitto, altrimenti è un "nemico dello Stato" che rischia 5 anni di carcere.

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