Pagine

venerdì 4 novembre 2016

Turchia: disordini dopo l'arresto di 12 deputati curdi che mina la democrazia parlamentare

Ansa
La polizia turca ha respinto con la forza gruppi di manifestanti a Istanbul, nella capitale Ankara e a Diyarbakir, principale città curda nel sud-est del Paese, che protestavano contro gli arresti di 12 deputati del partito filo-curdo Hdp. Lo riportano media locali. Diverse manifestazioni sono inoltre state impedite in tutta la Turchia.

Manifestanti che protestano contro gli arresti dei deputati curdi
Il leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas, è stato condotto al tribunale di Diyarbakir, principale città curda nel sud-est della Turchia, dopo essere stato fermato la scorsa notte con accuse di "terrorismo" con altri 10 deputati dell'Hdp. I deputati curdi sono stati fermati dopo l'entrata in vigore della legge che ha rimosso l'immunità parlamentare, per essersi rifiutati di presentarsi spontaneamente davanti ai giudici. E un tribunale turco ha convalidato l'arresto dei leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag. Lo riporta l'agenzia statale Anadolu.

E stamattina si è verificata un'esplosione provocata da un'autobomba nei pressi di un edificio della polizia turca proprio a Diyarbakir, principale città curda del sud-est del Paese: sono almeno 9 le vittime, tra cui 2 agenti, e un centinaio i feriti. Le autorità ritengono che l'attacco sia opera del Pkk.

I social media stanno gradualmente tornando alla normalità in Turchia, dopo che erano rimasti bloccati dalla scorsa notte, dopo gli arresti. Facebook, Twitter e Youtube hanno ripreso a funzionare, seppur ancora fortemente rallentati, così come i servizi di messaggistica di WhatsApp e Instagram, bloccati per la prima volta a livello nazionale.

L'arresto dei deputati curdi "compromette la democrazia parlamentare in Turchia e rende ancora più tesa la situazione nel sud est del Paese": in una dichiarazione congiunta, l'Alto rappresentante Federica Mogherini e il commissario Johannes Hahn esprimono la "profonda preoccupazione" dell'Unione europea.

Per il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz di un "segnale spaventoso sulle condizioni del pluralismo politico in Turchia". Per Schulz, le ultime iniziative del governo di Ankara "mettono in discussione la sostenibilità delle relazioni tra Ue e Turchia".

Le reazioni di molti Paesi Ue all'arresto in Turchia per "terrorismo" di deputati del partito filo-curdo Hdp sono "inaccettabili". Lo ha detto il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, accusando tra l'altro diversi Paesi europei di "dare un sostegno molto forte al Pkk" curdo, considerato un'organizzazione terroristica sia dalla Turchia che dall'Ue: "Non accetteremo lezioni da loro sullo stato di diritto". Nelle scorse ore la questione è stata al centro di un colloquio telefonico tra Cavusoglu e Federica Mogherini.

Fonti di Palazzo Chigi rendono noto che il premier Matteo Renzi sta seguendo con grande preoccupazione gli eventi delle ultime ore in Turchia. Le stesse fonti ritengono inaccettabile il possibile uso politico della nuova legislazione sull'immunità parlamentare.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.