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martedì 1 novembre 2016

Ecumenismo: unità sui diritti umani - “Esortiamo luterani e cattolici ad accogliere insieme lo straniero”

Vatican Insider
La dichiarazione congiunta firmata a Lund: «Attraverso il dialogo e la comune testimonianza non siamo più estranei». Aiutiamo «chi è costretto a fuggire a causa di guerre e persecuzioni», e difendiamo «i diritti dei rifugiati e di coloro che cercano asilo»
La Dichiarazione firmata dal vescovo Munib Younan,
presidente della Federazione luterana mondiale e da papa Francesco
«Attraverso il dialogo e la comune testimonianza non siamo più estranei... Esortiamo luterani e cattolici a lavorare insieme per accogliere lo straniero, per venire in aiuto di chi è costretto a fuggire a causa di guerre e persecuzioni, e per difendere i diritti dei rifugiati e di coloro che cercano asilo». In un mondo che va in fiamme e spesso caratterizzato da quella che Francesco ha chiamato la «globalizzazione dell’indifferenza» 
I cristiani di confessioni diverse possono testimoniare la loro fede nelle opere concrete. Lo afferma la dichiarazione congiunta firmata oggi 31 ottobre 2016 nella cattedrale di Lund, al termine della preghiera ecumenica alla quale ha preso parte il Papa giunto in Svezia per commemorare insieme alla Federazione Luterana mondiale i cinquecento anni della Riforma.

Dopo aver espresso «gioiosa gratitudine a Dio per questo momento di preghiera comune», nel documento si confessa che «luterani e cattolici hanno ferito l’unità visibile della Chiesa. Differenze teologiche sono state accompagnate da pregiudizi e conflitti, e la religione è stata strumentalizzati per fini politici». Certo, «il passato non può essere cambiato» ma «la memoria e il modo di fare memoria possono essere trasformati». «Preghiamo per la guarigione delle nostre ferite e dei ricordi che offuscano la nostra visione l’uno dell’altro - continua la dichiarazione - Con forza rifiutiamo ogni odio e violenza, passato e presente, in particolare quella espressa nel nome della religione. Oggi, ascoltiamo il comando di Dio di mettere da parte tutti i conflitti. Ci rendiamo conto che siamo liberati dalla grazia a muoverci verso la comunione a cui Dio ci chiama continuamente». 

Quindi cattolici e luterani affermano il loro «impegno per una testimonianza comune». «Molti membri delle nostre comunità - si legge ancora nel documento - aspirano a ricevere l’eucaristia alla stessa mensa, come espressione concreta della piena unità. Noi sperimentiamo il dolore di coloro che condividono tutta la loro vita, ma non possono condividere la presenza salvifica di Dio nella mensa eucaristica. Noi riconosciamo la nostra responsabilità pastorale comune per rispondere alla sete spirituale e alla fame del nostro popolo di essere uno in Cristo».

Cattolici e luterani pregano Dio perché ispiri, incoraggi e dia forza affinché i cristiani delle due confessioni possano insieme «difendere la dignità umana e i diritti, in particolare per i poveri; lavorare per la giustizia e il rigettando ogni forma di violenza. Dio ci chiama ad essere vicino a tutti coloro che aspirano alla dignità, alla giustizia, alla pace e alla riconciliazione». In particolare, ai cristiani è chiesto di alzare la voce per porre «fine alla violenza e all’estremismo che colpiscono così tanti paesi e comunità, e innumerevoli fratelli e sorelle in Cristo. Esortiamo luterani e cattolici a lavorare insieme per accogliere lo straniero, per venire in aiuto di chi è costretto a fuggire a causa di guerre e persecuzioni, e per difendere i diritti dei rifugiati e di coloro che cercano asilo».

Un altro campo comune di servizio è quello per la creazione, «che soffre lo sfruttamento e gli effetti di insaziabile avidità. Preghiamo per un cambiamento dei cuori e delle menti che conduce ad un modo amorevole e responsabile per la cura per il creato». Infine, la dichiarazione congiunta invita cattolici e luterani di tutto il mondo, a essere «audaci e creativi, gioiosi e pieni di speranza nel loro impegno a proseguire» questo «grande cammino... Radicati in Cristo e nella testimonianza a lui, rinnoviamo la nostra determinazione a essere fedeli araldi dell’amore senza limiti di Dio per tutta l’umanità».

Andrea Tornielli Inviato a Lund

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