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domenica 17 agosto 2014

Ricerca in USA - Disagio dei figli dei detenuti maggiore che nel divorzio e della morte del padre

Rai News
Un recente studio - Stress Proliferation Across Generations? Examining the Relationship Between Parental Incarceration and Childhood Health - condotto dalla sociologa Kristin Turney, professore assistente dell'Università californiana Irvine, dimostrerebbe che - dal punto di vista della salute dei figli - la carcerazione di un genitore ha effetti peggiori del divorzio e persino della morte.
La ricerca ha analizzato i dati dell'indagine "2011-2012 National Survey of Children's Health", che ha preso in esame i giovani americani compresi tra 0 e 17 anni.

I risultati sono tanto sconcertanti quanto, a ben guardare, del tutto prevedibili. Tra i figli di persone in carcere si registrano infatti alti tassi di ritardo nell'apprendimento, deficit dell'attenzione, problemi del linguaggio e del comportamento sociale. Un dato ovvio, se si pensa che a essere colpiti dal trauma della carcerazione di un genitore sono gli strati più bassi della popolazione, quelli comunque già più disagiati.

All'interno dei gruppi etnici minoritari e nelle fasce economicamente più emarginate i tassi di patologie di questo genere sono doppi rispetto alla media della popolazione americana. E la probabilità di crescere con un genitore in carcere, per esempio tra i figli di afroamericani senza un titolo di studio, è pari al 50%. Esattamente il doppio dei ragazzi bianchi in pari condizioni sociologiche.

"I risultati della mia ricerca" spiega la professoressa Turney "dimostrano che gli svantaggi che i ragazzi più sfortunati devono superare sono troppo spesso sottovalutati", e - possiamo aggiungere serenamente noi - che la disuguaglianza delle condizioni sociali spunta per l'ennesima volta le armi di qualsiasi retorica liberista, quella che individua nello squilibrio delle condizioni non un freno ma una molla per lo sviluppo umano. Semplicemente: sciocchezze.
di Stefano Lamorgese

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