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lunedì 25 agosto 2014

Pena morte: Cina, dopo otto anni libero da braccio della morte. Aveva confessato sotto tortura

OnuItalia
Pechino – Libero dal braccio della morte dopo otto anni di appelli: Nian Bin era stato condannato quattro volte alla pena capitale per aver avvelenato due bambini nell’est della Cina. Oggi i giudici lo hanno dichiarato non colpevole e ne hanno ordinato la scarcerazione: fine improvvisa di una odissea che, secondo i suoi avvocati, e’ un paradigma esemplare della riluttanza del sistema giudiziario cinese di ammettere i suoi errori.
Nian – riporta il New York Times nel blog Sinosphere – aveva ammesso di aver “messo materiali pericolosi” – veleni – solo sotto tortura dopo essere stato arrestato. Ci sono voluti un processo, tre appelli, tre nuovi processi e un riesame da parte della corte suprema per concludere che le prove portate dai suoi accusatori erano piene di inconsistenze.

“Papa’, sono tornato”, ha scritto Nian in una lettera ai genitori pubblicata sul sito cinese The Paper dopo esser stato esonerato dalle accuse. “Pensavo che solo in un altro mondo sarei riuscito a raccontarvi quello che ho passato”, ha scritto l’ex condannato: “Per otto anni un uomo con una vita normale, senza malattie o altri problemi, e’ stato costretto e legato sul ciglio della morte”.

Nian era stato arrestato nel 2006 dopo una serie di avvelenamenti in sei quartieri della contea di Pingtan a Fujian. La polizia lo aveva accusato di aver usato i veleni per vendicarsi di chi aveva rubato clienti dal suo negozio di alimentari.

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