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venerdì 7 marzo 2014

Nigeria: quattro uomini gay frustati in pubblico e condannati a un anno di carcere

www.fanpage.it
Malgrado le condanne provenienti da tutto il mondo in Nigeria continuano le persecuzioni nei confronti degli omosessuali. Oggi infatti il tribunale islamico di una città del nord del Paese ha condannato quattro uomini - ritenuti colpevoli di essere gay e di aver consumato rapporti sessuali - alla pubblica fustigazione.


A renderlo noto è stato un attivista per i diritti umani, che ha raccontato come la condanna sia stata eseguita oggi stesso: ognuno dei 4 è stato frustato alla schiena 15 volte. Ma non solo: dovranno anche scontare un anno di carcere e pagare una multa molto salata. Gli uomini hanno un'età compresa tra i 20 e i 22 anni e - a quanto pare - le loro confessioni sono state estorte sotto tortura.

Malgrado ciò la condanna è stata resa esecutiva immediatamente, senza che i familiari dei quattro tentassero in alcun modo di imbastire una strategia di difesa: troppa la vergogna provata, in un paese nel quale le tradizioni religiose sono estremamente radicate nella popolazione e l'omosessualità è duramente repressa.

Le udienze nei confronti dei quattro erano iniziate già nel mese di gennaio, quando fuori dal tribunale si radunarono centinaia di persone per chiedere la lapidazione dei colpevoli. La folla inferocita ha iniziato a lanciare pietre contro l'edificio e i funzionari della sicurezza, che per disperdere la folla sono stati costretti a sparare colpi di arma da fuoco in aria.

Secondo la Sharia, la legge islamica applicata soprattutto nel Nord della Nigeria, gli omosessuali possono essere anche condannati a morte per lapidazione oppure iniezione letale, anche se questa pena finora non è mai stata applicata. Il giudice ha deciso per la fustigazione perché i quattro, benché sotto tortura, hanno ammesso le loro colpe affermando che si trattava comunque di episodi verificatisi in passato. "Ora abbiamo cambiato il nostro modo di vivere", hanno promesso. Ciò, tuttavia, non è bastato per risparmiagli una pena disumana e severissima.

I quattro sono stati costretti a confessare sotto tortura. Nei loro confronti una folla inferocita fuori dal tribunale chiedeva addirittura la condanna a morte tramite lapidazione.

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