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mercoledì 5 febbraio 2014

Non ci sono soltanto i marò... sono 3.000 gli italiani in carcere all'estero

www.wired.it
Cittadini italiani sono detenuti in 85 paesi, molti ancora sotto i riflettori delle Ong per le violazioni dei diritti dei detenuti e le condizioni carcerarie disastrose. Ecco dove non farsi arrestare.
Non solo i marò. Tra processi farsa, abusi di potere e maltrattamenti sono oltre tremila gli italiani detenuti all'estero, 2.300 dei quali in attesa di giudizio. Quell'attesa che da ormai due anni accompagna i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori del Kerala, in India, nel febbraio del 2012. A breve - la settimana prossima - i due marò potrebbero finalmente conoscere i capi d'accusa formulati a loro carico: omicidio o violazione della legge antiterrorismo. Nel secondo caso rischierebbero la pena di morte. Spetterà alla Corte Suprema di New Delhi chiarire questo aspetto e rispondere anche alle pressioni messe in atto dal governo italiano nelle ultime settimane, con l'obiettivo di liberare Latorre e Girone e riportarli in Italia.

L'India è uno degli 85 Paesi del mondo che ospitano nostri connazionali nelle proprie carceri. Secondo l'ultima relazione del Ministero degli Affari Esteri, relativa al 2012, sono 17 gli italiani nelle prigioni indiane. Amnesty International considera l'India un Paese ancora indietro sul piano della tutela dei detenuti: "Persistono torture e altri tipi di maltrattamenti, esecuzioni extragiudiziali, morti in custodia delle forze dell'ordine e detenzioni arbitrarie". Una situazione comune ad oltre la metà degli Stati in cui si trovano imprigionati gli italiani. Comprese, ovviamente, le carceri nazionali, per le quali a maggio 2014 l'Italia sarà sanzionata dalla Corte Europea per i diritti dell'uomo.

Le situazioni peggiori per i detenuti italiani all'estero si riscontrano in Sud America, Medio Oriente e Africa. Dall'altra parte dell'Oceano Atlantico sono reclusi 494 italiani, la maggior parte dei quali in Brasile, Venezuela e Perù. Il traffico di droga è la principale causa degli arresti e dei relativi processi: un terzo finisce in galera in Sud America, poco più della metà in Europa. Ma anche il tasso di reclusi per omicidio è alto: 28,6% nel nuovo continente, il 59,2% in Europa.

di Gianluca De Martino

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