Pagine

giovedì 3 giugno 2021

Etiopia - Dopo sette mesi di guerra nel Tigrai continuano violenze e stupri e la fame uccide. Distrutti 80% raccolti e 90% bestiame. 2 milioni di sfollati

Avvenire
L’Onu fa i conti della crisi: «L’80% dei raccolti nell’area è andato distrutto mentre il 90% del bestiame è stato abbattuto o requisito» Ancora violenze e stupri.

Lapresse

Lo spettro della fame incombe sul Tigrai e il mondo si gira dall’altra parte. Alti funzionari del Palazzo di Vetro hanno chiesto al Consiglio di sicurezza Onu di varare urgenti misure per evitare la carestia. 

Il sottosegretario generale per gli Affari umanitari Mark Lowcock ha scritto in una nota, che il «20% dei sei milioni di abitanti della regione settentrionale etiope dopo sette mesi di conflitto sta affrontando una seria penuria di cibo». L’80% del raccolto nell’area, che vive di agricoltura, è stato distrutto o saccheggiato mentre il 90% del bestiame è stato ucciso o requisito. 

Secondo Lowcock gli sfollati sono 2 milioni. Per l’Onu l’accesso degli aiuti è peggiorato ancora con attacchi, ostruzioni e ritardi al- le operazioni umanitarie. Inoltre gli stupri – commessi da truppe eritree ed etiopi secondo le testimonianze raccolte da operatori, Ong e e media internazionali – rimangono «diffusi e sistematici e le infrastrutture pubbliche continuano ad essere distrutte».
1,2 milioni
i tigrini che secondo l’Onu stanno affrontando una seria penuria di cibo nella regione 2 milioni sono gli sfollati interni della regione che affollano le città e che hanno bisogno urgente di aiuti
150 mila
gli sfollati interni ospitati soltanto a Macallè dove sopravvivono in condizioni spesso drammatiche

1,4 milioni
i bambini che non possono frequentare le scuole nella regione dilaniata dal conflitto
Siamo distratti dalla pandemia, ma questa guerra deve finire. Lo dico a chi crede: serve la nostra preghiera per la pace perché questa gente non si senta abbandonata», conclude Magnus MacFarlane-Barrow. Intanto dopo la denuncia dell’Onu e i servizi della Cnnle forze armate etiopi ed eritree hanno rilasciato quasi tutti i 500 giovani rapiti dai campi per sfollati di Sciré, nel nord-ovest. 
L’accusa ai i militari è di aver torturato e abusato i prigioneri per estorcere loro la confessione di essere membri del partito nemico del Tplf, che ha guidato l’Etiopia fino al 2018, è stato messo fuorilegge per “terrorismo” dal Parlamento di Addis Abeba e continua la guerriglia.

Paolo Lambruschi



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.