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lunedì 22 marzo 2021

783 milioni di persone al mondo non hanno acqua pulita. ONU: 115 persone muoiono ogni ora per acqua contaminata in Africa subsahariana e Asia meridionale

Africa Rivista
Dei 783 milioni di persone che non hanno accesso all’acqua pulita nel mondo, il 40%vive nell’Africa subsahariana. È quanto risulta dalle statistiche fornite dalle Nazioni Unite in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che si celebra oggi, 22 marzo. L’acqua tocca molti aspetti delle vita umana. Il primo è quello igienico-sanitario.


Le strutture igienico-sanitarie separano in modo sicuro i rifiuti umani dal contatto umano, ma quando le persone non hanno accesso a servizi igienici sicuri, sono costrette a fare i loro bisogni all’aperto e i rifiuti umani vengono trasferiti nuovamente nelle risorse alimentari e idriche delle persone. 

Circa un quarto delle persone che non può godere dei servizi igienici vive nell’Africa subsahariana. 


L’uso di acqua potabile contaminata e cattive condizioni igieniche determina una maggiore vulnerabilità alle malattie trasmesse dall’acqua, tra cui diarrea, colera, dissenteria e tifo. 

Più decessi si verificano tra i bambini di età inferiore a 2 anni che vivono in Asia meridionale e Africa subsahariana. 
Secondo le Nazioni Unite, 115 persone in Africa muoiono ogni ora per malattie legate a scarsa igiene, scarsa igiene e acqua contaminata. Le malattie diarroiche, causate principalmente da acqua non sicura e scarsa igiene, uccidono più bambini sotto i 5 anni rispetto a malaria, Aids e morbillo messi insieme. La diarrea uccide un bambino ogni 60 secondi.
Quando una persona non ha accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari, è anche a rischio di diminuzione della frequenza scolastica, giornate lavorative perse, malnutrizione e povertà. 

Si stima che ogni anno vengano persi 400 milioni di giorni di scuola a causa di malattie legate all’acqua, con 272 milioni persi solo a causa della diarrea.

In Africa, in particolare nell’Africa subsahariana, più di un quarto della popolazione impiega più di mezz’ora per viaggio per raccogliere l’acqua. Il compito di andare a prendere l’acqua tende a ricadere sulle donne, e questo fardello può anche impedire alle ragazze di frequentare la scuola. Nell’Africa subsahariana, le donne e le ragazze trascorrono 40 miliardi di ore all’anno per procurarsi l’acqua.

Il numero di persone che vivono nell’Africa subsahariana è quasi raddoppiato negli ultimi 25 anni, ma l’accesso ai servizi igienico-sanitari e all’acqua, secondo le Nazioni Unite, è migliorato minimamente, lasciando milioni indietro. Anche dove sono stati apportati miglioramenti nell’accesso all’acqua pulita e alle infrastrutture fognarie, un numero enorme di africani vive senza queste necessità. Nei Paesi dell’Africa subsahariana con i migliori tassi di copertura idrica, una persona su quattro non dispone ancora di servizi igienici adeguati. I residenti nelle aree rurali stanno spesso peggio dei residenti urbani quando si tratta di mancanza di accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, e il finanziamento è irregolare e insufficiente nell’area.

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