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lunedì 6 giugno 2022

Cina, nuove prove di violenze e torture contro la minoranza musulmana degli Uiguri

Blitz
Nello Xinjiang, Cina, sono emersi documenti e migliaia di fotografie di uiguri e altre minoranze turche nelle carceri dove sono segregati, dati hackerati dai server dei computer della polizia.


I dossier della polizia dello Xinjiang, come vengono chiamati, sono stati trasmessi alla BBC all’inizio del 2022. Dopo un impegno durato mesi per indagare e autenticare le persone, le foto offrono significative informazioni sull’internamento degli uiguri della regione e di altre minoranze turche.

La cache rivela, con dettagli senza precedenti, l’uso da parte della Cina dei campi di “rieducazione” e delle prigioni come due sistemi separati ma correlati di detenzione di massa per gli uiguri e mette seriamente in discussione la versione pubblica cinese su entrambi.


L’affermazione del governo secondo cui i campi di rieducazione costruiti in tutto lo Xinjiang dal 2017 non sono altro che “scuole” è contraddetta dalle istruzioni interne della polizia, dai turni di guardia e dalle immagini inedite dei detenuti.

L’uso diffuso di accuse di terrorismo, in base alle quali molte altre migliaia di persone sono state rinchiuse nei penitenziari, viene mascherato come pretesto per un metodo parallelo di internamento, con prospetti scritti della polizia pieni di sentenze arbitrarie e drastiche.

I documenti forniscono alcune delle prove fino a oggi più evidenti di una politica che prende di mira qualsiasi espressione di identità, cultura o fede islamica uigura e di una catena di comando che arriva fino al leader cinese, Xi Jinping.
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Le immagini mostrano una politica progettata per prendere di mira deliberatamente le famiglie uigure per la loro identità e cultura e – come ha detto la Cina – per “spezzare le loro radici, il loro lignaggio, le loro connessioni, le loro origini”

Caterina Galloni

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