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martedì 1 luglio 2014

Carceri: Strasburgo condanna l'Italia per trattamento inumano e degradante per un caso del 2000 a Sassari

La Repubblica
Per la Corte europea dei diritti umani, non hanno ricevuto pene proporzionali al reato commesso gli agenti colpevoli degli atti di violenza avvenuti nel 2000 a Sassari. Al detenuto che denunciò l'accaduto lo Stato ora dovrà versare 15mila euro per danni morali

Roma - Gli agenti colpevoli degli atti di violenza avvenuti nel carcere di San Sebastiano di Sassari nell'aprile del 2000 non hanno ricevuto pene proporzionali al reato commesso. La Corte europea dei diritti umaniha quindi condannato l'Italia per aver sottoposto a trattamento inumano e degradante Valentino Saba, uno dei detenuti.

Saba è uno dei detenuti che denunciarono gli atti di violenza. La Corte ha stabilito che lo Stato gli deve versare 15mila euro per danni morali. Lui ne aveva chiesti 100mila. Nel condannare l'Italia la Corte di Strasburgo mette in causa i tempi lunghi del processo, il fatto che molti colpevoli sono stati prosciolti per prescrizione dei reati commessi, e che chi è stato condannato ha ricevuto pene troppo leggere in rapporto ai fatti per cui era stato incriminato. Ad esempio i giudici indicano come pene troppo leggere la multa di 100 euro inflitta a uno degli agenti che non ha denunciato le violenze commesse dai suoi colleghi, o il fatto di aver sospeso la condanna al carcere per altri agenti.

Nella sentenza i giudici sottolineano inoltre che le autorità italiane non hanno indicato se le persone sotto processo sono state sospese durante il procedimento come stabilisce la giurisprudenza della Corte di Strasburgo. I giudici di Strasburgo, però, hanno anche stabilito che Valentino Saba è stato sottoposto a trattamento inumano e degradante ma non a tortura, come sostenuto da lui.

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