Pagine

venerdì 18 luglio 2014

Prima nave finanziata da privati per soccorrere i migranti. Una risposta all'appello di Papa Francesco

Redattore Sociale
Grazie ai “milioni di euro” di una imprenditrice italiana e del marito statunitense, di base a Malta, partirà ad agosto la Phoenix 1, 43 metri, equipaggiata anche con droni. La decisione “grazie all’appello del papa”. Per il futuro “faremo crowdfunding”
ROMA – Partirà il prossimo mese una nuova operazione di aiuto e salvataggio per i migranti del Mediterraneo. Si chiama Moas, acronimo di Migrant offshore aid station, ed è la prima nel suo genere ad essere finanziata da privati. 

Ad annunciarlo all’agenzia Reuters e al quotidiano The Guardian è Regina Catrambone, una imprenditrice italiana nel campo delle assicurazioni stabilitasiu 7 anni fa a Malta insieme al marito statunitense Christopher, ha fondato la nuova stazione di aiuto che sarà capitanato da Martin Xuereb, ex capo delle forze militari maltesi.

La nave, acquistata in Virginia e ribattezzata Phoenix 1, è lunga 43 metri, sarà equipaggiata con un ponte di volo e si avvarrà di due droni, Schiebel S-100 csamcoper, aeromobili a pilotaggio remoto (velivoli che viaggiano senza pilota ma grazie a un computer di bordo) che permetteranno di visualizzare i migranti in difficoltà in mare molto tempo prima rispetto ai tradizionali servizi di ricerca e salvataggio. I droni possono infatti volare a una velocità di 240 chilometri orari e rimanere in volo anche per più di sei ore.

“Sono persone disperate – dichiara Regina Catrambone – noi vogliamo soltanto essere sicuri che non muoiano nella loro disperazione. Molte persone mi dicono che sto solo sprecando soldi ma penso che si tratti di qualcosa di più della parabola del seminatore. Vogliamo essere di ispirazione ad altre persone, soprattutto in questo periodo di crisi economica in cui si tiene di più ai soldi che alla vita umana”. E racconta di aver preso insieme al marito la decisione dopo aver visto in televisione papa Francesco nella sua visita a Lampedusa che “guardando dritto nella telecamera, diceva che tutti quelli che hanno la possibilità di aiutare i migranti dovevano farlo”

Il Moas è un’organizzazione non governativa che si occuperà di fornire assistenza e aiuto, anche medico, ai migranti in difficoltà che attraversano il mare nei loro lungo viaggi alla ricerca di fortuna. A bordo opererà un gruppo internazionale composto da professionisti, medici, operatori con esperienza in campo marittimo e personale paramedico, in completa conformità con la leggi europee e internazionali, come la Carta dei diritti fondamentali e la Convenzione di Ginevra relativa allo status di rifugiato.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.