Pagine

mercoledì 8 gennaio 2020

Libia - L'appello dell'Unicef:115mila bambini senza istruzione, 5 scuole distrutte, 210 chiuse. I genitori hanno paura a mandare i propri figli a scuola, temono per la loro vita.

La Repubblica
L’escalation di violenza intorno a Tripoli sta impedendo la scuola a più di 115mila bambini che vivono nelle aree di Ain-Zara, Abu Salim e Soug al Juma’aa. Cinque scuole sono state distrutte e ben 210 sono chiuse. La situazione è molto delicata: i bambini che non vanno a scuola sono esposti a maggiore rischio di violenza e reclutamento nei combattimenti.

Scuole luoghi di paura. I genitori hanno paura a mandare i propri figli a scuola. Temono che non ritornino a casa vivi. Il rischio è concreto: il 3 gennaio, denuncia l’UNICEF, quattro scuole sono state attaccate nella località di Soug al Jum’aa, a est di Tripoli, con danni considerevoli su circa tremila studenti. Più che luoghi sicuri per apprendere e crescere, le scuole a Tripoli sono diventate luoghi di paura.

Una violazione dei diritti dei bambini. "Nessun genitore dovrebbe mai scegliere fra l’istruzione dei suoi figli e la loro sicurezza” - si legge in una nota delll’UNICEF - l'istruzione è un diritto di base per ogni singolo bambino anche se vive in aree colpite da conflitto. Gli attacchi sulle strutture scolastiche sono una gravissima violazione contro i diritti dei bambini, il diritto internazionale umanitario e i diritti umani". 

Privare i bambini dell’opportunità di apprendere ha un impatto devastante sul loro benessere e futuro. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'infanzia chiede alle parti in conflitto in Libia di proteggere i bambini sempre, fermare gli attacchi contro le scuole e astenersi dalle violenze, inclusi gli attacchi indiscriminati sui civili e sulle scuole

Anna Maria De Luca

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.