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giovedì 9 novembre 2017

New Book - "Arrestati" di Can Dündar direttore del giornale turco Cumhuriyet, arrestato per aver diffuso notizie scomode

Blog Diritti Umani - Human Rights
La testimonianza dell’ex direttore del del quotidiano turco laico e indipendente Cumhuriyet più importante giornale turco di opposizione, arrestato per aver pubblicato documenti sgraditi al regime di Erdoğan. La cronaca di tre mesi in una prigione di massima sicurezza, colpevole di aver fatto il proprio mestiere: informare i lettori. 

Il suo giornale aveva svelato il coinvolgimento diretto della Turchia nella questione siriana, pubblicando immagini tratte da un video che mostrava un tir dei servizi segreti turchi intento a trasportare in Siria un carico d'armi pesanti nascosto sotto casse di medicinali, armi verosimilmente destinate alle forze del radicalismo islamico, al-Qaida e Isis. La notizia imbarazzò il governo di Ankara e il presidente Erdoğan in persona minacciò pubblicamente i responsabili della diffusione della notizia. Con Can viene interrogato e arrestato anche Erdem Gül, capo redattore della sede di Cumhuriyet ad Ankara.

Can ed Erdem furono poi liberati il 26 febbraio 2016 in seguito al pronunciamento della Corte costituzionale. Al processo di primo grado Dündar è stato condannato a cinque anni e dieci mesi. Attualmente vive in esilio in Germania, dove ha fondato il portale d'informazione turco-tedesco Özgürüz. 

Un libro drammaticamente attuale, che permette di comprendere dall’interno la deriva dittatoriale della Turchia e la complessa situazione politica mediorientale.
Arrestati reca nell'edizione italiana un capitolo finale "Dopo", che aggiorna sulla vicenda fino all'aprile 2017. L'autore, fra l'altro, vi scrive, inserendo la sua personale vicenda nel quadro generale della storia e del futuro europeo che tutti ci riguarda e coinvolge: "Presentando Arrestati ai lettori italiani voglio fare un appello non solo in qualità di giornalista che combatte per la libertà di stampa, ma anche di cittadino di una nazione che cerca di tenere in vita la propria democrazia che oscilla pericolosamente tra la caserma e la moschea: siate di supporto alla lotta per l'esistenza delle forze democratiche in Turchia. Questo aiuto è tanto indispensabile alla Turchia quanto all'Europa. [...] Convincere la Turchia che l'Europa non è un club della cristianità, ma un consorzio di principi contemporanei; e l'Europa, aprendo le braccia all'unica democrazia laica del mondo musulmano, sconfigga l'islamofobia dilagante. Solo in questo modo potremo arrestare la sporca guerra macchiata di terrorismo in nome dell'Islam e la scalata di nazionalismo che ne è conseguenza in Occidente".

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