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domenica 19 novembre 2017

Papa Francesco mette al centro della Chiesa e del mondo, nella "Giornata mondiale dei Poveri", chi vive in difficoltà . Una festa e la proposta di un impegno quotidiano.

Blog Diritti umani - Human Rights
Voluta da Papa Francesco come frutto del Giubileo della Misericordia è nata la Giornata mondiale dei Poveri,  è una giornata che vuole aiutare tutti ad  impegnarsi, la Chiesa, i credenti, la società civile per la vita di chi vive difficoltà, nelle proprie città ed in ogni angolo del mondo.
Oggi si vedono i frutti di un impegno quotidiano che oggi vede in una giornata tutti: associazioni, comunità, parrocchie, singoli cittadini, festeggiare l'amicizia di un anno ed in tanti casi di una vita tra chi è più fortunato e chi ha bisogno del sostegno degli altri per vivere.
Una festa ed una domanda posta a tutta la società civile per costruire una realtà resa più umana dalla solidarietà e quindi migliore per tutti.
La Stampa
Saranno scelti tra poveri, migranti e barboni i dodici ministranti che serviranno alla Messa del Papa, domenica 19 novembre, per la prima Giornata mondiale dei Poveri. 




«Si prevede che siano presenti in Basilica 6mila-7mila poveri, molti dei quali accompagnati delle organizzazioni caritative che si prendono cura di loro, ma anche da altre piccole realtà parrocchiali» informa la Sala stampa vaticana. I poveri provengono soprattutto dall’Europa (Italia, Francia, Spagna, Germania e Polonia) ma ci sono anche tanti migranti e rifugiati originari di ogni parte del mondo.

Uno dei lettori della Messa è un rifugiato siriano (Tony). Alla preghiera dei fedeli partecipano un peruviano e un brasiliano, entrambi bisognosi che sono riusciti a essere a Roma grazie a due borse di studio. All’offertorio sarà presente una famiglia bisognosa in precarie condizioni, proveniente da Torino, con una bimba piccola di un anno malata. Insieme all’acqua e al vino per l’Eucaristia, all’offertorio verrà portato il pane che quotidianamente una organizzazione di carità raccoglie e distribuisce nella mense dei poveri. Lo stesso pane sarà poi consumato durante il pranzo nell’«Aula Paolo VI».

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