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sabato 27 luglio 2013

Egitto, numerosi siriani in carcere Clima di ostilità verso i profughi

La RepubblicaL'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati segnala arresti e detenzioni arbitrari di un numero crescente di cittadini siriani, da parte dell'esercito e degli agenti di sicurezza egiziani. L'Agenzia dell'ONU ha richiesto di poter visitare 85 cittadini siriani detenuti, per i quali sono state chieste garanzie che non fossero rinviati nel proprio paese

ROMA - L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime preoccupazione per gli arresti e le detenzioni arbitrari di un numero sempre maggiore di cittadini siriani - compresi diversi minori e persone registrate con l'UNHCR - da parte dell'esercito e degli agenti di sicurezza egiziani, in un clima che appare sempre più ostile ai siriani. L'Agenzia dell'ONU ha richiesto di poter visitare 85 cittadini siriani detenuti, per i quali sono state chieste garanzie che non fossero rinviati nel proprio paese, evidenziando che essi dovrebbero essere sottoposti ad un processo equo e attuato seconda le dovute forme di legge in Egitto.

Una crescente ostilità anti-siriana. Questo nuovo clima di ostilità è sorto a seguito delle accuse secondo le quali alcuni cittadini siriani avrebbero preso parte alle proteste e ad atti di violenza, nel corso del mese di luglio. Vi sono stati poi numerose informazioni relative a commenti xenofobi e aggressioni verbali nei confronti di siriani, compresi allarmanti affermazioni compiute attraverso alcuni media. Fin dall'inizio del conflitto in Siria, i cittadini siriani hanno potuto beneficiare di un ambiente estremamente ospitale in Egitto. Il governo egiziano ha rilasciato visti e permessi di soggiorno illimitati, garantendo anche il pieno accesso ai servizi pubblici. I siriani non hanno avvertito l'urgenza di rinnovare - come richiesto - i permessi di soggiorno scaduti. Adesso un numero sempre maggiore di siriani esprimono il timore di essere arrestati per il semplice fatto di frequentare luoghi pubblici.

La richiesta d'aiuto all'UNHCR. Tale ambiente ostile ha innescato un ragguardevole aumento nel numero di cittadini siriani che si sono rivolti all'UNHCR per essere registrati. Sulla base di stime del governo, attualmente sarabbero tra i 250 e i 300 mila i siriani che risiedono in Egitto. Solo ieri, 80 mila si erano registrati presso l'UNHCR, mentre circa 28.800 avevano già un appuntamento per la registrazione per le prossime settimane. Il governo egiziano inoltre ha di recente introdotto nuovi requisiti per l'entrata dei cittadini siriani, tra cui autorizzazioni di sicurezza e visti da detenere prima di viaggiare verso l'Egitto.

Centinaia di persone deportate. Diversi voli con a bordo siriani sono pertanto stati rinviati indietro da aeroporti egiziani verso gli scali di partenza, tra cui Damasco e Latakia in Siria. Circa 476 cittadini siriani sono stati deportati (o è stato loro negato l'ingresso nel paese) finché - l'8 luglio - tali misure non sarebbero entrate in vigore. L'UNHCR ha rivolto un appello al governo egiziano affinché consideri la possibilità di consentire l'ingresso nel paese - senza restrizioni di visto - almeno a donne, bambini e anziani.

L'apprezzamento e l'esortazione. L'Agenzia apprezza l'affermazione compiuta dal governo dell'Egitto sul fatto che i cittadini siriani sono benvenuti nel paese. Ma allo stesso tempo esorta il governo a garantire che ogni misura precauzionale, alla luce delle attuale situazione della sicurezza nel paese, non violi i principi fondamentali dei diritti umani e le responsabilità internazionali del paese nel fornire asilo e protezione ai rifugiati.

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