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domenica 24 marzo 2019

24 marzo 1944 - 75esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine

Askanews
Custodire la memoria, trasmettere ai giovani il senso di quanto avvenuto. Nel 75esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine le truppe di occupazione tedesche uccisero a Roma 335 civili e militari italiani, il Presidente della Camera dei deputati Roberto Fico ha dichiarato in una nota: “L’eccidio delle Fosse Ardeatine è stata una delle pagine più tragiche della storia del nostro Paese, un orrendo massacro che ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva. Il 24 marzo 1944 il comando tedesco, per rappresaglia contro un attentato partigiano in via Rasella, ordinò la fucilazione di 10 italiani per ogni tedesco ucciso.


Trecentotrentacinque persone inermi, trasportate alle Fosse Ardeatine dai tedeschi anche avvalendosi dell’assistenza delle forze di polizia fasciste, furono trucidate con un colpo di pistola alla nuca: un piano atroce che si fa persino fatica a immaginare. Tra le vittime vi erano detenuti politici, civili e militari, ebrei, semplici cittadini, appartenenti a tutti i ceti sociali, di ogni livello d’istruzione e di ogni fascia d’età”.

“Custodire memoria, trasmettere ai giovani il senso di quanto avvenuto – sottolinea Fico – rappresenta un doveroso omaggio a quanti hanno sacrificato la propria vita per la libertà e la democrazia di cui oggi beneficiamo. Ma rappresenta anche un monito nei confronti di coloro che non comprendono come l’errore più grande sia quello di considerare quanto accaduto settantacinque anni fa come una pagina dolorosa che riguardi soltanto il passato”.

“Ci si appropria del senso del presente – prosegue il presidente della Camera – solo attraverso la coscienza della propria storia.

Quanto avvenne alle Fosse Ardeatine non fu soltanto conseguenza della guerra, ma fu, soprattutto, il frutto avvelenato dell’odio razziale e della negazione dell’altro”.

“È accaduto, può accadere di nuovo? Si chiedeva Primo Levi.

Domandiamocelo anche noi per contribuire a definire i punti fermi ideali e comportamentali della comunità umana che deve saper reagire con fermezza – conclude Fico – ad ogni segnale di intolleranza e di discriminazione, coltivando sempre e ad ogni costo le ragioni della solidarietà, della giustizia e della democrazia”.

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