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giovedì 13 agosto 2015

Immigrazione e Galatino: il messaggio universale della Chiesa ridotto dai media a polemica di partito

Agora Vox
Quando la stampa e la tv riducono il messaggio universale della Chiesa ad una polemica con un partito, in questo caso la Lega, non è mai un caso, ma una scelta politica, che ha obiettivi politici.


L’inconsistenza, e il vuoto propositivo della destra italiana rispetto al fenomeno migratorio, l’incapacità dell’ Unione europea,ad affrontare e gestire il problema dei rifugiati, non potevano restare senza difesa, esposti agli attacchi della Chiesa.

Eppure l’intervento di Nunzio Galantino offre spunti e sollecitazioni, per un discorso serio sulla realtà e sulla rappresentazione politica della questione immigrazione.

Quando il Monsignore si scaglia contro “i piazzisti da quattro soldi”che fanno razzismo “marchettaro”, tenta di preservare da meschinerie egoistiche di partito la tragedia dei rifugiati, segnata dalla sofferenza e dalla morte. Cerca di stimolare la capacità critica delle persone per invitare la gente a ragionare con la testa e non con la pancia.

Scaccia i mercanti dal tempio,i cattivi maestri che rappresentano un atto di dolorosa necessità, come un atto di dominio. Non era difficile per i nostri giornali spiegare queste cose, e invece no.

La polemica tra Chiesa e Lega, fa vendere più copie.

In quest’ambito non c’è spazio per un immagine reale delle cose, per interrogarsi sulle ragioni per cui nella nostra società è possibile speculare su un problema cosi drammatico senza indicare soluzioni coltivare l’illusione e l’ignoranza di tanta gente, come strumenti di conquista del consenso.

Non c’è spazio per un approfondimento delle parole della Chiesa e di quelle del Papa, che pure ha definito atti di guerra, quelli perpetrati contro l’accoglienza degli immigrati.

C’è spazio per le reazioni di Salvini e se poi sono cavolate, non importa.

Silenzio e ancora silenzio dei giornalisti e dei conduttori tv, attenti a cogliere le battute ad effetto quelle che parlano alla pancia.

Ma non solo di questo si tratta.

La solidarietà, l'accoglienza... sono principi non graditi nelle alte sfere della finanza, e quindi al potere mediatico, che di tali poteri è espressione. L’Europa non ha risolto il problema dei rifugiati, non ha fatto una politica europea dell’immigrazione, ma si prepara a gestirla, in termini di chiusura, più che di accoglienza.

Il silenzio dell’Europa sui muri ungheresi, sulle minacce di Cameron, non lasciano presagire niente di buono.

In questo contesto, l’intervento deciso del papa, contro i respingimenti, considerati atti di guerra e a favore dell’accoglienza, e dell’integrazione, della solidarietà tra i popoli, è un atto di accusa, una denuncia grave e pericolosa, anche dell’incapacità e delle contraddizioni dell’Europa.

Occorreva ridimensionarlo, riducendo il messaggio della Chiesa ad una polemica di bassa lega.

di Camillo Pignata

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