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sabato 7 maggio 2016

Messico: Yecenia Armenta Graciano torturata per confessare e in carcere da tre anni, lunedì si decide il suo destino

Corriere della Sera
"Dopo molte ore che ero lì, dopo che mi avevano violentata, ho detto che avrei firmato tutto quello che volevano. Ero nuda, appesa a una parete; mi hanno slegata e fatta scendere. Ho firmato la confessione ancora bendata. Non ho mai letto quello che ho firmato".
Yecenia Armenta Graciano
Lunedì 9 potrebbe terminare l'incubo di Yecenia Armenta Graciano, iniziato nel luglio 2012 nello stato di Sinaloa, nel Messico settentrionale. Era in macchina con la sorella e la cognata, in direzione dell'aeroporto di Culiacán, quando l'automobile venne fermata da agenti di polizia in borghese, sostenendo che fosse stata rubata. Yecenia è stata bendata e portata via, in un luogo sconosciuto. Volevano che confessasse il suo coinvolgimento nell'omicidio del marito, avvenuto una settimana prima.

Venne stuprata, soffocata e appesa a testa in giù per 15 ore fino a quando non confessò. Da allora è in carcere. Esperti medici indipendenti hanno visitato Yecenia due volte, conducendo esami in linea con gli standard internazionali e concludendo di aver riscontrato segni fisici e psicologici compatibili con i racconti delle torture subite. 

Le dichiarazioni di Yecenia, estorte nel modo che ho raccontato, hanno costituito l'unica prova presentata a suo carico durante il processo, che si avvia alla fase finale. Dopodomani il capo della procura di Sinaloa deve trasmettere al giudice del processo la richiesta di condanna o di proscioglimento. Il problema è che si tratta della stessa autorità che ha permesso che Yecenia venisse torturata e che ha finora lasciato impuniti i responsabili di quelle torture.

Yecenia è una delle migliaia di vittime di un sistema giudiziario che troppo spesso si basa su confessioni estorte con la tortura per emettere condanne. Dal 2015, nell'ambito della campagna "Stop alla tortura", Amnesty International Italia conduce una campagna di raccolta firme per il rilascio di Yecenia Armenta Graciano. Il 4 maggio, le oltre 45 mila firme raccolte in Italia, sono state inviate via email al capo della Procura di Sinaloa con la richiesta urgente di pronunciarsi per il proscioglimento di Yecenia e una copia delle stesse è stata fatta pervenire all'Ambasciata del Messico in Italia.

di Riccardo Noury

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