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venerdì 2 ottobre 2015

Italia Giustizia: innocenti finiti in carcere, negli ultimi 15 anni risarcite oltre 23mila persone

lindro.it
Anas Z., 25 anni, marocchino. Di lui si sa poco altro. Detenuto nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro, si impicca alle sbarre della sua cella. Perché l'ha fatto? Il reato commesso non era grave: resistenza a pubblico ufficiale; e anche la pena: un anno, patteggiato. Ad aprile sarebbe uscito. Ma magari anche prima, se solo la magistratura di sorveglianza avesse celebrato l'udienza per la concessione delle misure alternative.
Il Segretario Generale del Sindacato autonomo della Polizia penitenziaria (Sappe) Donato Capece, e il segretario provinciale di Pesaro Claudio Tommasino, dicono che Anas Z. in passato aveva avuto problemi di tossicodipendenza e di natura psichiatrica. Se è così il carcere era il luogo meno adatto dove tenere Anas Z.; che invece continua a essere una sorta di discarica dove "depositare" gli ultimi della terra.

Il carcere in Italia. Eurispes e Unione delle Camere Penali hanno analizzato le sentenze e le scarcerazioni negli ultimi cinquant'anni; ne hanno ricavato un quadro desolante: sarebbero quattro milioni gli italiani dichiarati colpevoli, arrestati, e successivamente rilasciati dopo tempi più o meno lunghi, perché risultati innocenti.

C'è un danno psicologico di ognuno di questi innocenti stritolati dalla Giustizia, e questo è irrisarcibile. Una volta commesso l'errore giudiziario non c'è rimedio che tenga, lo sa bene chiunque ne sia incappato. Tuttavia, questi errori costano caro allo Stato. Solo nel 2014 sono state accolte 995 domande di risarcimento per 35,2 milioni di euro, un incremento del 41,3 per cento dei pagamenti rispetto al 2013. Dal 1991 al 2012, lo Stato ha speso 580 milioni di euro per 23.226 cittadini ingiustamente detenuti negli ultimi 15 anni. Se volete sapere qual è la città con un maggior numero di risarcimenti, è Catanzaro: 146 casi; segue a Napoli: 143 casi.

Le procedure aperte presso la Corte europea sono circa diecimila; solo nel 2014 l'Italia è stata condannata a risarcimenti per 30 milioni di euro. Una montagna di ricorsi pendenti: la maggior parte dei casi riguarda ritardi del Governo italiano nell'adeguarsi a norme europee e una spesa per risarcimenti colossale.

Sono dati ufficiali, emergono dalla relazione consegnata al Parlamento italiano: "lo stato di esecuzione delle pronunce della Corte europea dei diritti dell'uomo nei confronti dello Stato italiano". Un dato significativo: contro il nostro Stato, sono 10.100 i ricorsi pendenti a Strasburgo. Siamo secondi solo all'Ucraina che, nel 2014, ha raggiunto quota 13.650. Alla Corte europea ci sono più pratiche riguardanti l'Italia che ricorsi sulla violazione dei diritti dell'uomo contro Paesi come la Russia (10 mila) o la Turchia (9.500).

Ricordate gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari? Per legge devono essere aboliti, sostituiti da altre strutture adatte alla cura e alla riabilitazione, essendo i soggetti dei malati: capaci di volere, ma non di intendere. Beh, ci sono ancora tanti problemi da risolvere; tanti problemi che si trascinano stancamente, e non se ne vede la soluzione. Così oltre un centinaio di internati negli OPG ha deciso di dichiarare guerra allo Stato. Una guerra sotto forma di ricorsi. Solo dall'Opg di Reggio Emilia in 24 hanno sottoscritto istanze per detenzione illegittima, cioè sequestro di persona. E ancora: 58 ricorsi raccolti nell'Opg di Montelupo Fiorentino; 27 in quello di Barcellona Pozzo di Gotto; in totale (ma mancano Aversa e Napoli), è stata cioè raggiunta quasi la metà del totale degli attuali 226 internati. Se ne riparlerà.

di Valter Vecellio

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