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mercoledì 15 aprile 2015

Uganda: tra i profughi di Nyumanzi le prime 4 aule in mattoni di S.Egidio

OnuItalia
Roma – La scuola elementare del campo profughi di Nyumanzi (nel Nord dell’ Uganda) ha superato quota mille scolari e tra quindici giorni saranno consegnate le prime quattro aule di mattoni (quasi ultimate) e il magazzino per il materiale didattico; sarà anche completata la recinzione intorno alla scuola. Con comprensibile orgoglio la Comunità di S. Egidio fa sapere che il progetto nato più di un anno fa sta proseguendo con successo. 


I bambini che da un anno frequentano la scuola sono felici di seguire con regolarità i corsi di studio. Un anno fa grazie alla colletta di Pasqua, nasceva la scuola elementare voluta dalla Comunità e da due vescovi del Nord Uganda – l’arcivescovo John Baptist Odama di Gulu e mons. Sabino Odoki di Arua. 

Da dicembre 2013, infatti, erano arrivati migliaia di profughi nella zona di Adjumani/Nyumanzi per la guerra civile scoppiata nel vicino Sud Sudan. In particolare, secondo alcuni dati dell’UNHCR, nel campo hanno trovato una sistemazione oltre 30.000 persone e almeno il 30% di queste è in età per frequentare una “Primary School” (l’equivalente della scuola elementare e media in Italia).

Quella di Nyumanzi è l’unica scuola della zona riconosciuta a livello governativo e per questo permette di rilasciare un diploma riconosciuto in Uganda, che potrà essere utilizzato dagli studenti anche in Sud Sudan.

Il diploma è una cosa particolarmente preziosa e sta attirando alcuni studenti ugandesi che chiedono di essere iscritti. Più in generale la scuola sta restituendo speranza nel futuro a tanti bambini che hanno lasciato un paese segnato dalla violenza e con la speranza cresce la voglia di impegnarsi nello studio. In più tra gli oltre 1.000 bambini e i 17 insegnanti (presto diventeranno 24) c’è la convinzione che la scuola riceva ‘una speciale protezione da Dio’’. 

Durante la stagione delle piogge – raccontano – capita spesso che durante il giorno il cielo resti grigio e minaccioso ma l’acqua arrivi solo nel pomeriggio o durante la notte. Questo permette ai bambini di arrivare a scuola e di svolgere le lezioni per quelle classi che ancora si tengono sotto un grande albero. ‘’In questa scuola – dicono – anche il clima ci regala qualcosa’’.

Articolo dal sito www.santegidio.org

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