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mercoledì 15 aprile 2015

Pakistan - Lahore, morto il ragazzo di 14 anni Nauman Masih, bruciato vivo perche’ cristiano

MISNA
E’ deceduto questa mattina nell’ospedale di Lahore, nel Punjab, Nauman Masih, il ragazzo cristiano di 14 anni che cinque giorni fa era stato aggredito e dato alle fiamme da due giovani musulmani mentre stava tornando dal negozio di sartoria in cui lavorava. 
 
“Stavo tornando dal negozio quando due uomini in moto mi hanno fermato e chiesto di che religione sono. Quando ho detto loro che sono un cristiano, hanno cominciato a insultarmi. Io ho chiesto loro di non farmi del male ma uno di loro mi ha versato addosso del kerosene e ha acceso un fiammifero dandomi fuoco. Mi sono messo a correre e mi sono buttato su un mucchio di sabbia, Alcune persone mi hanno soccorso e nel frattempo io ho perso i sensi “ 

ha detto il ragazzo all’avvocato che si è recato in ospedale a registrare in un video la dichiarazione sull’accaduto. Nauman ha detto di non sapere l’identità dei suoi aggressori.

Il padre del ragazzo è morto quando Nauman avevo quattro anni e sua madre si è risposata con un uomo musulmano. Nauman viveva con lo zio paterno, Nadeem Masih, che si è rivolto alle autorità perché rintraccino gli aggressori di suo nipote. La polizia ha aperto un’inchiesta.

Secondo alcuni osservatori, il gesto può essere una vendetta dopo il linciaggio di due musulmani, dichiarati innocenti, avvenuto nel quartiere di Youhanabad subito dopo l’attentato alle due chiese del 15 marzo che aveva causato la morte di circa 15 persone.

“L’uccisione di Nauman ha ulteriormente aumentato il senso di insicurezza che prevale tra i cristiani. Qui la comunità non si è ancora ripresa dagli attacchi suicidi nelle due chiese di Lahore” ha detto ai media Joseph Francis, direttore nazionale del Centro per l’assistenza legale e mediazione (Class) che ha condannato l’attacco. Gli attivisti della The Voice Society, una organizzazione per i diritti che ha preparato un rapporto dettagliato sull’accaduto, hanno detto che è un peccato che il Pakistan sia arrivato a un punto in cui le persone possono decidere il destino di altri in base a convinzioni personali basate su particolari idee religiose e sociali.

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