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giovedì 17 ottobre 2019

Russia, stretta contro le ong. A rischio «Per i diritti umani» la più importante del Paese

Il Manifesto
Pugno duro contro l’opposizione. Il ministero della Giustizia intenta una causa per lo scioglimento di «Per i diritti umani», colpita dalla «legge sulle agenzie straniere» voluta da Putin nel 2014.
Il leader di «Per il diritto dell’uomo», Lev Ponomarev, in piazza
Il leader di "Per il diritto dell'uomo", Lev Ponomarev, in piazza. Si stringe sempre di più il cappio del governo russo contro l'opposizione. 

Ieri con una decisione senza precedenti il ministero della Giustizia ha intentato una causa presso la Corte suprema per lo scioglimento del movimento "Per i diritti umani" di Lev Ponomarev, a causa di ripetute violazioni della legge del paese. 

La Corte suprema esaminerà il fascicolo il 14 novembre, ma la sorte della più importante organizzazione non governativa russa, sembra segnata. Ponomarev è una figura notissima in Russia. Fisico di fama e amico personale di Andrey Sacharov, fu nel 1988 tra fondatori della Fondazione Memorial che opera senza posa per far conoscere la tragedia della repressione politica in Urss. Più volte deputato, l'ex fisico di Tomsk ha fondato nel 1997 la ong "Per i diritti umani" che è divenuta ben presto l'associazione umanitaria più estesa geograficamente, con oltre una quarantina di sedi sparse un po' dovunque.

Il ministero afferma che "Per i diritti umani" non solo ha più volte violato la legge e inadempiuto al pagamento di numerose multe comminategli ma soprattutto accusa l'ong di essere un "agente straniero", un'associazione cioè che riceve finanziamenti dall'estero e opera a vantaggio di altri governi.

La "legge sulle agenzie straniere" fu fortemente voluta da Putin nel 2014 per mettere fuori gioco buona parte dei think-thank e associazioni considerate non allineate come la "Open society" di George Soros ma anche strutture apolitiche come "Giustizia Russa" che opera nel Caucaso per difendere principalmente i diritti degli individui Lgbtq e le donne, la quale si è vista in agosto confiscare gran parte dei propri documenti e del proprio materiale.

Yurii Colombo

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