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giovedì 25 luglio 2019

Gli Usa di Trump ripristinano le esecuzioni capitali federali che erano sospese da 16 anni. 5 previste nello Stato dell'Indiana

La Repubblica
L'ultima risale a 16 anni fa. Cinque condanne capitali sono già programmate in Indiana. Il ministro della Giustizia William Barr: "Una decisione che rispetta il nostro Stato di diritto"


Dopo 16 anni riprendono le esecuzioni capitali per le persone condannate dai tribunali federali degli Stati Uniti. Il ministero della giustizia americano ha adottato un nuovo protocollo che prevede iniezioni letali: cinque esecuzioni sono già state programmate e avverranno in una prigione federale dell'Indiana. 

I cinque detenuti condannati a morte, spiega una nota del Dipartimento di Giustizia, sono colpevoli di "orribili omicidi e crimini sessuali". Ognuno di loro, continua la nota, ha esaurito tutte le possibilità di appello.

L'annuncio è stato dato dal ministro della Giustizia statunitense, William Barr, e arriva a seguito dell'invito di Trump ad applicare pene più severe per i crimini violenti, in particolare per i trafficanti di droga e i serial killer. "Il dipartimento della Giustizia sostiene lo Stato di diritto, in rispetto alle vittime e alle loro famiglie dobbiamo applicare la sentenza imposta dal nostro sistema giudiziario", ha detto Barr.

Anche se la pena di morte è legale negli Stati Uniti, il provvedimento si pone in contrasto con le decisioni di diversi Stati che hanno dichiarato illegale la pena di morte o hanno varato delle moratorie. L'ultima esecuzione capitale, riporta l'Huffington Post, ordinata da un tribunale federale americano è avvenuta il 18 marzo 2003.

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