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mercoledì 5 giugno 2019

Libia - L'appello disperato dell'Unhcr: chiudere il lager di Zintan, condizioni disumane.

Globalist
L'Unhcr ribadisce l'appello alla comunità internazionale affinché siano effettuate ulteriori evacuazioni di rifugiati dalla capitale.




Novantasei migranti sono stati trasferiti dal centro libico di detenzione di Zintan, a sudovest di Tripoli, dove, secondo l'Unhcr, 'le condizioni sono terribili' e che va, a giudizio dell'Agenzia, al piu' presto smantellato. 

Lo afferma l'Unhcr in una nota. Nel centro - afferma l'Unhcr - "le aree comuni sono sovraffollate e non dispongono di sufficiente aerazione. In alcune zone i servizi igienici sono intasati e necessitano urgentemente di riparazioni. Di conseguenza, rifiuti solidi e organici si sono accumulati da giorni nelle celle e comportano seri rischi per la salute.

Le tensioni fra i detenuti aumentano, a causa di agitazione e disperazione". Del gruppo rilasciato, composto da detenuti provenienti da Somalia, Eritrea ed Etiopia, fanno parte anche due neonati. Ma nel centro sono rimasti ancora 654 rifugiati e migranti. "E' necessario percorrere immediatamente tutte le opzioni disponibili per liberare i detenuti restanti - insiste l'Agenzia dell'Onu -. 

Dal momento che a Tripoli non vi è attualmente alcun centro di detenzione adeguato per ospitare rifugiati e migranti, in parte a causa delle ostilità in corso, l'Unhcr ribadisce l'appello alla comunità internazionale affinché siano effettuate ulteriori evacuazioni di rifugiati dalla capitale".

E aumentano, intanto, gli arrivi: nel solo mese di maggio la Guardia Costiera libica ha ricondotto in Libia, secondo l'Agenzia - un numero di persone (1.224) piu' elevato di quello registrato nell'insieme dei restanti mesi del 2019, e nel Paese "non vi e' alcun porto sicuro dove i rifugiati e i migranti soccorsi possano essere fatti sbarcare".

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