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sabato 22 giugno 2019

Ebola: dal Congo all’Uganda, il virus torna a far paura all’Africa

Osservatorio Diritti
Il virus Ebola torna a terrorizzare la regione dei Grandi Laghi, in Africa. E a 5 anni dalla peggior crisi di sempre si torna a combattere contro la sua trasmissione in Repubblica democratica del Congo e Uganda. Esiste un vaccino, ma di difficile utilizzazione in quelle zone.
Il virus Ebola un incubo che ritorna e sta colpendo con violenza il continente africano. Proprio com’era accaduto nel 2014, quando l’epidemia aveva afflitto l’Africa occidentale provocando la morte di oltre 11 mila persone, ora la malattia sta dilagando nella regione dei Grandi Laghi. 

E dopo essersi propagata e diffusa nel Nord Kivu e nell’Ituri, le regioni settentrionali della Repubblica democratica del Congo, adesso si sono registrati i primi contagi anche nel confinante Uganda.

Lunedì 11 giugno è arrivata la notizia da Kampala che un bambino di 5 anni, proveniente dal Congo e arrivato in Uganda insieme alla nonna e al fratello più piccolo, è risultato essere positivo ai test sull’Ebola. Poche ore dopo, le autorità ugandesi hanno informato che oltre a lui anche i parenti vicini sono stati ricoverati e messi in isolamento nella struttura sanitaria di Bwera perché ammalati. Giovedì poi la tragica notizia della morte del bambino, alla quale sono seguiti immediati comunicati da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

L’Oms ha fatto sapere che ha inviato una squadra a Kasese, città dove si trovavano i tre cittadini congolesi, per monitorare e vaccinare le persone che sono state in contatto con loro. E sempre in un comunicato diffuso dal portavoce dell’Oms, Tarik Jašarević, è stato reso noto che 500 vaccini sono stati trasportati via terra dalla Repubblica democratica del Congo e altri 3.000 sarebbero già stati inviati da Ginevra.

Il governo ugandese ha inoltre chiesto la sospensione dei giorni di mercato e ha confidato che da otto mesi si sta preparando a un possibile focolaio nel territorio nazionale.

Oggi il timore è che a causa dei maggiori controlli sanitari alla frontiera congolese, la popolazione, per evitare lungaggini e controlli, incominci a fruire dei passaggi clandestinidisseminati nella porosa frontiera che mette in comunicazione i due stati dell’Africa equatoriale. 

Il governo di Kampala si dichiara pronto a fronteggiare dei nuovi casi e per l’Uganda si tratterebbe della sesta epidemia di Ebola dal momento che se ne registrano altre cinque e la più brutale fu quella che nel 2000, nella città di Gulu, uccise oltre 200 persone.

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