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venerdì 21 giugno 2019

Venezuela - Unhcr: record di richiedenti asilo. Nel 2018 sono stati quasi 350mila. Più che siriani e afgani.

La Repubblica
"È il maggior esodo della storia recente in America Latina e una delle maggiori smobilitazioni del pianeta". Sono i dannati della Terra. Gli ultimi ma i più numerosi. Nel 2018 hanno battuto il record: spiccano in vetta alla classifica dei rifugiati nel mondo. 

Parliamo dei venezuelani che in base a Tendenze globali, ultimo rapporto che oggi pubblica Unhcr, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, hanno superato come numero la somma di quelli siriani e afgani. L'anno scorso 341.800 hanno chiesto asilo in diversi paesi del mondo, dando vita a quello che viene definito "il maggior esodo della storia recente in America Latina e una delle maggiori smobilitazioni del pianeta".

Il dossier offre una dettagliata panoramica su questo enorme popolo costretto alla fuga, a spogliarsi di ogni piccolo e grande avere, a sradicarsi dal suo paese e a vagare all'estero per tentare di ricostruirsi una vita. Nel 2018 sono state 70,8 milioni le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie terre. È la cifra più alta registrata dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ci sono 25,9 milioni di rifugiati, 3,5 richiedenti asilo e 41,3 milioni di sfollati all'interno del loro paese.

In America Latina sono i venezuelani quelli più colpiti dalla diaspora. Ogni giorno, secondo gli estensori del rapporto Ancur, fuggono in 5 mila. Se la tendenza non cambierà si stima che saranno 5 milioni quelli andati all'estero entro la fine di quest'anno. "Non esiste al mondo un gruppo tanto grande di persone che sia stato costretto a lascare il proprio paese senza la presenza di una guerra o di una catastrofe", commenta con il Pais William Spindler, portavoce di Ancur per l'America Latina.

La maggioranza si è trasferita in Colombia (1,1 milioni) e in Perù (428.200), senza considerare gli irregolari che restano dei fantasmi. La Colombia confina con il Venezuela e questo dimostra che la maggioranza dei rifugiati spera di tornare presto a casa, anche se le scelte dipendono spesso da fattori economici: molti non hanno nemmeno i soldi per pagarsi il biglietto di un bus e proseguire il viaggio.

I paesi ospitanti hanno sopportato il peso più forte di questo esodo. L'anno scorso hanno concesso oltre un milione di permessi di residenza o di permanenza legale, documenti che consentono ai rifugiati e migranti di accedere ai servizi di base, sanitari, scolastici e di assistenza. Il Perù ha tuttavia deciso di stringere le maglie dell'accoglienza: per entrare adesso occorrono un visto e un passaporto.

Una condizione quasi impossibile peri venezuelani. Il regime di Maduro non rilascia facilmente passaporti. Cerca di frenare la diaspora. Per non parlare delle ambasciate, travolte dalle richieste. "L'America Latina non era pronta a questo esodo massiccio", osserva Spindler. "Solo 21 mila venezuelani hanno ottenuto lo status di rifugiato nella regione e sui tre milioni che stavano all'estero nel 2018 solo in 460 mila hanno chiesto asilo". Per affrontare questa emergenza l'agenzia Onu può contare sul 28 per cento dei fondi necessari. Il resto è affidato a ong e volontari.
Daniele Mastrogiacomo

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