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giovedì 30 marzo 2017

Roma - Nei quartieri le strade le puliscono volontariamente i rifugiati

Blog Diritti Umani - Human Rights
Aumenta in vari quartieri della Capitale la presenza di ragazzi rifugiati che volontariamente puliscono le strade.

Camminando sul marciapiede di via Trionfale vedo un cartello che mi incuriosisce: "Gentili signore e signori, desidero integrarmi onestamente nella vostra città senza chiedere l'elemosina. Da oggi terrò pulite le vostre strade. Vi chiedo soltanto un contributo di soli 50 centesimi per il mio lavoro. Buste, scope, palette e altro materiale per la pulizia sono ben accetti. Grazie". 

E vicino una scatola di cartone con un bel numero di spicci. Mi guardo intorno è un po più avanti vedo un ragazzo di colore che sta pulendo con accuratezza cento metri di marciapiede davanti ai negozi: tolto l'erba che cresce nelle fessure dell'asfalto, via tutte le cicche, e spazzato con cura tutto il marciapiede. Come d'incanto quel pezzo di strada era diventata una via di una città nordica dove, se finisci una sigaretta, sei in forte disagio e non sai dove buttare la cicca.

Un signore pensionato smette di leggere il giornale, mi ferma e mi dice: "vedi com'è bravo invece di non fare niente tutto il giorno si rende utile, sono bravi questi ragazzi." 

MI avvicino al ragazzo e lo distolgo per un attimo dal suo lavoro, lo saluto e lo ringrazio e mi risponde facendosi capire: "Sono io che vi devo ringraziare, questo paese mi ha accolto e mi ha salvato la vita. A casa mia rischiavo la vita ogni giorno." 
Riprende subito il suo accurato lavoro, con una scopa blu continua a spazzare e sembra quasi accarezzare la terra che lo ha accolto.

Ezio Savasta


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