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sabato 11 marzo 2017

Myanmar, inviata Onu: crimini contro umanità su islamici Rohingya

Askanews
In Myanmar sono stati commessi "crimini contro l'umanità" da parte di militari e poliziotti nei confronti della minoranza islamica Rohingya. L'ha sostenuto la rapporteur speciale dell'Onu nell'ex Birmania, Lee Yanghee, a un programma della Bbc.


Aung San Suu Kyi, la leader "de facto" del paese, ha rifiutato di essere intervistata, ma un portavoce del suo partito ha detto che le accuse sono "esagerate" e che la questione è "interna, non internazionale".

Lee ha dichiarato che non le è stato consentito libero accesso nell'area del conflitto, ma che i rifugiati in Bangladesh le hanno testimoniato di "crimini contro l'umanità da parte dei militari birmani di Myanmar, delle guardie di frontiera, della polizia e delle forze di sicurezza". 

Ha parlato di abusi "sistematici" e ha tirato in ballo il governo di Aung San Suu Kyi che, pur essendo al potere da circa un anno non ha ancora risposto a questi "massicci casi di orribili torture e crimini estremamente inumani".

Oltre 70mila Rohingya, minoranza islamica di Myanmar, sono fuggiti in Bangladesh negli ultimi mesi dono un'offensiva militare birmana.

Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, ha vinto le prime elezioni democratiche del paese in 25 anni a novembre 2015.

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