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venerdì 1 agosto 2014

Siria Bombe barile contro la popolazione - Human Rights Watch: crimini contro l'umanità

La Repubblica
Roma - Un bidone, esplosivo e ferraglia. È quanto serve per costruire una bomba barile, in inglese barrel bomb, un'arma micidiale che miete vittime soprattutto nella popolazione civile. La risoluzione Onu 2139 del febbraio 2014 che ne vieta l'utilizzo è rimasta inascoltata e dalla sua approvazione sono migliaia le persone rimaste vittime di questi ordigni. A lanciare l'allarme è l'Human rights watch che accusa il governo siriano di crimini di guerra ed esorta Cina e Russia, all'interno del consiglio di sicurezza Onu, di porre fine al sostegno al regime di Assad.

Aleppo nel mirino delle bombe. Le testimonianze e le immagini satellitari raccolte da Hrw sottolineano l'incapacità delle organizzazioni internazionali nell'influenzare positivamente la guerra di Damasco. I dati infatti evidenziano che, dopo la risoluzione Onu, le forze governative non solo hanno mantenuto, ma hanno aumentato l'intensità dei bombardamenti, soprattutto nella città di Aleppo. Nei quattro mesi precedenti la delibera Onu di febbraio, Hrw  ha contato 380 attacchi aerei nelle zone della città in mano alle forze non governative. Nei mesi successivi gli attacchi in questi quartieri densamente popolati sono quasi raddoppiati arrivando a 650, quasi cinque al giorno.

Distruzione a buon mercato. 
La diffusione di questi ordigni, usati per la prima volta negli anni '90 in Sudan e da poco utilizzati anche in Iraq, si spiega con la facilità di costruzione e con i costi molto contenuti. In genere le bombe sono fatte con grandi barili di petrolio, gas in bombole e serbatoi d'acqua pieni di esplosivi ad alto potenziale e rottami metallici per migliorarne la frammentazione. Solitamente sono di produzione locale e la mancanza di un dispositivo direzionale, impedisce di indirizzare la bomba provocando stragi di civili. Hrw afferma che oltre a questi ordigni, le forze governative hanno utilizzato anche altre armi esplosive e sparato centinaia di proiettili di artiglieria pesante.

Crimine contro l'umanità. "Mirare deliberatamente contro i civili  -  afferma Hrw - è un crimine di guerra. E se un governo o un gruppo organizzato adottano questa politica in modo esteso e sistematico, può costituire un crimine contro l'umanità". Sganciando  bombe barile su aree densamente popolate, le forze governative siriane stanno usando armi e metodi di guerra che non distinguono tra combattenti e civili, rendendo gli attacchi indiscriminati e quindi illegittimi. "Le aziende  -  continua Hrw - e gli individui che forniscono armi e munizioni alla Siria o ai gruppi ribelli implicati in crimini contro l'umanità o crimini di guerra, rischiano di essere accusati di complicità".

Peggio delle armi chimiche. La linea rossa tracciata il 27 settembre 2013 dal Consiglio di Sicurezza ha portato alla distruzione delle scorte di armi chimiche. Nonostante questo passo avanti, la popolazione civile continua a essere minacciata da altre armi di simile potenziale distruttivo. "Bombe barile, autobombe e colpi di mortaio  -  dice Sarah Leah Whitson, direttrice della sezione Nord Africa e Medio Oriente di Hrw - stanno uccidendo migliaia di siriani, molti più di quelli che hanno perso la vita in attacchi con armi chimiche. Che cosa ci vorrà per far in modo che Russia e Cina permettano al Consiglio di Sicurezza di far rispettare le sue stesse parole e prendere misure concrete per affrontare questi attacchi illegali?".

Russia e Cina, gli stati contro l'embargo. Il Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite ha fallito nell'intento di punire Damasco per le atrocità commesse. Intorno al tavolo siedono infatti Mosca e Pechino che finora hanno fatto quadrato per evitare misure stringenti contro il regime di Assad. "Mese dopo mese  -  sottolinea Whitson - il Consiglio di Sicurezza è stato a guardare mentre il governo di Damasco sfidava la sua risoluzione con nuovi attacchi dinamitardi contro i civili". "La Russia e la Cina dovrebbero consentigli di imporre un embargo sulle armi al governo di Assad, nonché su eventuali gruppi implicati in diffuse e sistematiche violazioni dei diritti umani. L'embargo limiterebbe la capacità del governo siriano di violare il diritto internazionale. Inoltre Russia e  Cina dovrebbero anche consentire di imporre un divieto di viaggio e il congelamento dei beni ai soggetti implicati in gravi abusi".

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