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domenica 24 agosto 2014

25 anni fa muore Jerry Masslo la sua morte cambiò la storia dell'immigrazione in Italia

Redattore Sociale
Lunedì a Villa Literno la commemorazione del giovane migrante ucciso il 24 agosto di 25 anni fa e divenuto simbolo della violenza razziale nel nostro Paese, tanto da segnare il dibattito politico in corso negli anni '90

CASERTA - Una manifestazione per non dimenticare e per rilanciare il dibattito sui migranti nel periodo degli sbarchi continui sulle nostre coste. Si terrà lunedì a Villa Literno (in Terra di Lavoro) in memoria di Jerry Essan Masllo, il giovane profugo sudafricano ucciso il 24 agosto di 25 anni fa e divenuto simbolo della violenza razziale nel nostro Paese, tanto da segnare il dibattito politico in corso negli anni '90 e da accelerare il processo per la promulgazione della prima legge in materia di immigrazione, la legge Martelli. 

Arrivato in Italia nel 1988 dal Sudafrica dove esisteva ancora l'apartheid, Masllo ebbe riconosciuto lo status di rifugiato solo dalle Nazioni Unite e non dall'Italia (all'epoca era previsto solo per i migranti dell’Europa dell’Est). Dopo essere stato accolto alla Tenda di Abramo, centro della Comunità di Sant'Egidio a Roma, dove frequentò la Scuola di lingua italiana, la mensa della Comunità e la Chiesa battista, Jerry Masllo si trasferì nel 1989 a Villa Literno per la raccolta dei pomodori. Qui la sera del 24 agosto, nella casupola abbandonata dove viveva con i suoi amici, si oppose all'aggressione di alcuni giovani che volevano derubarli, e per questo fu sparato e ucciso.

"La sua morte sconvolge l'Italia - ricorda Daniela Pompei della Comunità di Sant’Egidio - Per la prima volta i funerali di un nero sono trasmessi dalla Rai: alle esequie sono presenti il vicepresidente del Consiglio dei ministri Claudio Martelli e altre autorità. Le associazioni e i sindacati si mobilitano. Nell’ottobre del 1989 si svolge a Roma la prima grande manifestazione antirazzista con la partecipazione di oltre 150 mila persone. Questo anniversario si colloca nei giorni in cui si dibatte se continuare o meno l’operazione Mare Nostrum. La memoria vigile e partecipe di un giovane profugo morto ucciso cinque lustri fa è un atto dovuto a lui e ai tanti che oggi muoiono cercando vita speranza e futuro in Europa. Il volto, il nome, la storia, la morte di Jerry può, oggi come allora, restituire respiro e spessore a un dibattito troppo spesso poco lungimirante e forse troppo animato da egoismi nazionali".

Dopo la morte di Jerry Masllo la legge Martelli, tra le altre cose, eliminò la clausola geografica e in Italia si poté chiedere asilo provenendo da qualsiasi Paese del mondo. Lunedì sarà ricordato in una Villa Literno profondamente cambiata, dove i lavoratori stagionali convivono pacificamente con la popolazione locale, e i loro bambini frequentano la scuola.

Secondo il programma, alle 16,00 vi sarà la commemorazione presso la tomba nel cimitero di Villa Literno, cui seguirà alle 17.30 una preghiera nella chiesa Maria Assunta in Cielo curata dalla Comunità di Sant'Egidio e alle 18.00 nella Sala Splendore, nella piazza del Municipio del paese, vi sarà un dibattito con interventi di personalità e associazioni impegnate nell’ambito dell’integrazione. Si rievocherà la figura di Jerry Masllo e si discuterà delle tematiche connesse al tema dell’accoglienza ai profughi e dell’operazioneMare nostrum. «Sono sotto gli occhi di tutti le immagini dei barconi che portano uomini, donne, bambini: fuggono dalle guerre, dalla violenza e dalla fame - conclude Daniela Pompei - E’ una spinta per l’Europa perché viva un nuovo umanesimo e una nuova accoglienza. C’è bisogno, come nel 1989, di un soprassalto delle coscienze e di una visione meno impaurita, aperta al futuro, perché aperta agli uomini e alle donne che cercano protezione e pace». (ip)

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