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mercoledì 3 aprile 2013

Siria, dramma dei rifugiati: mangiano erba come gli animali e bevono acqua stagnante

TM News

Aleppo - Mangiare erba e bere acqua piovana, come animali, vivere lontano chilometri dal pronto soccorso più vicino e soprattutto dalla propria casa, dai propri affetti. Siamo Kherbet al-Khaldiyé, un campo profughi siriano nella provincia settentrionale di Aleppo, lungo il confine con la Turchia. Qui, nelle tende dell'Unhcr, vivono centinaia di persone fuggite dai combattimenti tra l'esercito siriano e i ribelli che si oppongono al regime di Bashar al-Assad. "Quando piove l'acqua ristagna - dice questo giovane - così noi possiamo berla. È questo il modo in cui viviamo". "Mangiamo a terra, bruchiamo come le bestie - aggiunge quest'uomo - ci nutriamo d'erba, di tutti i tipi di erba e facciamo il pane in un forno tradizionale come ai vecchi tempi. Non c'è più pane nei panifici". La mancanza di cibo e acqua è solo uno dei problemi che questa gente è costretta ad affrontare. La pessima qualità di ciò che si mangia e l'acqua paludosa, infestata da funghi e insetti, causano malattie che possono rivelarsi più fatali della stessa guerra. "Non c'è nessuna farmacia qui vicino - dice Aissa - nel tempo che impieghi per raggiungere la farmacia più vicina il tuo bimbo è già morto, che vita è questa?" In quasi due anni di conflitto sono oltre un milioni i profughi che hanno lasciato la Siria in cerca di rifugio all'estero o lungo i confini. I morti, invece, secondo una stima dell'Onu, sono oltre 70mila, in gran parte civili.


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