Il re del Bahrein ha concesso la grazia all'attivista Nabeel Rajab, imprigionato da oltre due mesi a causa della sua opposizione al governo
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Rajab è il presidente dell'organizzazione no-profit Bahrain Centre for Human Rights (Bchr), da lui fondata nel 2002. Sin dagli anni Novanta, è stato una delle voci più critiche nel Bahrein, e nel mondo arabo in generale. Ha denunciato con coraggio gli abusi da parte del governo e, a causa del suo lavoro e delle sue campagne, ha subìto arresti, minacce e intimidazioni fisiche.
Il 14 maggio del 2015 una corte del Bahrein ha confermato in appello la condanna per Rajab a sei mesi di carcere, per alcuni messaggi su Twitter e un articolo pubblicati nel settembre del 2014. Le parole di Rajab erano state considerate offensive perché accusavano il governo di essere "l'incubatore ideologico" del terrorismo, e avevano insinuato che alcuni soldati delle forze governative si fossero uniti all'Isis.
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