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mercoledì 18 dicembre 2013

Stati Uniti: due detenuti di Guantanámo trasferiti in Arabia Saudita, ne restano 160

Tm News
Gli Stati Uniti hanno rimpatriato due cittadini sauditi detenuti nel campo di prigionia di Guantánamo, creato dall'allora presidente George W. Bush dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. Lo ha reso noto il Pentagono. 

"Il dipartimento della Difesa ha annunciato il trasferimento di Saad Muhammad Husayn Qahtani e di Hamood Abdulla Hamood dal centro di detenzione della baia di Guantánamo al governo dell'Arabia Saudita" ha affermato il Pentagono, precisando che, con la partenza dei due prigionieri, il numero di detenuti nella prigione è sceso a centosessanta. "Gli Stati Uniti si sono coordinati con il governo dell'Arabia Saudita per controllare che i trasferimenti rispettino la nostra politica di trattamento umano e che abbiano luogo nel quadro di una sicurezza adeguata" ha aggiunto Washington.

Paul Lewis, l'uomo incaricato dal presidente Barack Obama della chiusura di Guantánamo, si è felicitato "dei progressi reali" nel trasferimento dei prigionieri, nonostante "le pesanti restrizioni legislative" e ha garantito il suo impegno "per facilitare altri trasferimenti". L'ottimismo cresce, visto che la Camera ha ammorbidito le restrizioni per il trasferimento all'estero dei detenuti di Guantánamo, ora al vaglio del Senato. 

Alla fine del quinto anno alla Casa Bianca di Obama, che aveva promesso di chiudere il carcere già nel suo primo mandato, restano 160 persone nel carcere di Guantánamo, dove sono stati tenuti 779 presunti terroristi. 

La maggior parte dei prigionieri è nel campo di prigionia da una dozzina di anni, senza un'incriminazione e senza un processo. Circa venti detenuti sono accusati di legami con al-Qaida e dei peggiori attentati compiuti dalla rete terroristica, compresi quelli dell'11 settembre 2001, e per questo considerati prigionieri "di grande valore".

Ma molti prigionieri sono "liberabili", secondo i criteri dell'amministrazione Obama, perché non esistono prove contro di loro. Nei giorni scorsi, anche il primo comandante della prigione, il generale Michael Lehnert, ha dichiarato che "è arrivato il momento di chiudere Guantánamo". "A posteriori, tutta la strategia di detenzione e interrogatori è stata sbagliata" ha scritto sul Detroit Free Press. Dieci giorni fa, invece, si era creata una polemica per la decisione del Pentagono di rimpatriare contro la loro volontà due algerini detenuti a Guantánamo.

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