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lunedì 9 dicembre 2019

Brasile. Amazzonia, altri due leader indigeni dell'etnia Guajajara uccisi dai tagliatori di legna

Corriere della Sera
Altri due leader indigeni dell'etnia Guajajara sono stati assassinati a colpi d'arma da fuoco, mentre due sono stati feriti, in un nuovo attacco armato nel Maranhao, nel nord del Brasile.


È successo in una riserva dei Guajajara, nel mezzo dell'Amazzonia a circa 500 chilometri da Sao Louis, quando persone armate hanno attaccato il gruppo di nativi su una strada, hanno riferito i media brasiliani. 

Si tratta del terzo indigeno dell'etnia assassinato in due mesi, dopo l'uccisione a novembre da parte di tagliatori di legna che erano stati espulsi dalla riserva di Paulinho Guajajara, membro di un gruppo di protezione delle foreste.

Sonia Guajajara, principale leader del gruppo indigeno e candidata vicepresidente nel 2018 con il Psol, ha identificato i due indios uccisi come Raimundo Bernice Guajajara e Firmino Silvino Guajajara, spiegando che stavano tornando in motocicletta da una riunione sulla difesa dei diritti degli popoli nativi.

Secondo la Società del Maranhao sui diritti umani sono 13 gli indigeni assassinati nello Stato negli ultimi 4 anni in conflitti con tagliatori di legna e persone che hanno invaso illegalmente la riserva. Le organizzazioni per i diritti umani imputano la responsabilità dell'aumento degli attacchi alle posizioni e politiche del governo del presidente Jair Bolsonaro, favorevole allo sfruttamento dell'Amazzonia e alla nuova delimitazione delle terre indigene.

"Sono dispiaciuto per l'attentato, accaduto nel Maranhao, terminato con due indios Guajajara uccisi e due feriti. Non appena saputo degli spari, il Funai è stato al villaggio a occuparsene, con le autorità del governo del Maranhao", ha scritto su Twitter il ministro della Giustizia, Sergio Moro. Il Funai è la Fondazione nazionale dell'indio, organo governativo che si occupa delle politiche su indigeni e terre dei nativi. "La polizia federale ha già inviato una squadra sul posto e indagherà il crimine a la sua motivazione. Valuteremo la possibilità di inviare squadre della forza nazionale nella regione", ha aggiunto. Sul posto è stato inviato anche personale della segreteria dei diritti umani del Maranhao.

di Monica Ricci Sargentini

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