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mercoledì 5 dicembre 2018

Migranti - Tre morti di freddo al confine turco con la Grecia. Uno di loro era stato rimandato con la forza in Turchia dai greci .

Avvenire
Accertato il dramma dei migranti avvenuto in Turchia, al confine con la Grecia, dove sono stati ritrovati i cadaveri di tre migranti, morti probabilmente per assideramento. 


Il ritrovamento è avvenuto in tre paesi della provincia nordoccidentale turca di Edirne. Almeno uno di loro, un cittadino afghano, avrebbe perso la vita dopo essere stato rimandato in Turchia con la forza dalla polizia di frontiera greca, secondo quanto riferito da un suo connazionale citato dai media turchi.

Il testimone, identificato come il 29enne Jamalvddin Malangi, ha raccontato di avere attraversato con una delle vittime il fiume Evros (Meric in turco), confine naturale tra i due Paesi. Dopo avere cercato aiuto in un paese di frontiera, i migranti sarebbero stati fermati dalla polizia greca e rimandati indietro su una barca. Una pratica illegale che viola i diritti dei migranti, anche se privi di regolari documenti. 

I media turchi hanno denunciato lo scorso anno circa 4mila casi analoghi, ma le autorità di Atene negano le accuse. I corpi - recuperati nei villaggi di Serem, Akcadam e Adasarhanli - sono stati inviati all'Istituto di medicina forense di Istanbul per le autopsie. 

La frontiera terrestre tra Turchia e Grecia è da tempo al centro di una delle maggiori rotte di migranti provenienti da est verso l'Europa. Nei primi dieci mesi di quest'anno, Ankara ha fermato 59.675 persone che cercavano di attraversare il confine senza i necessari documenti. Si tratta per lo più di afghani, pakistani, siriani e iracheni.

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