Dagli Emirati Arabi Uniti giungono preoccupanti notizie sulle condizioni di salute di Nasser bin Ghaith, difensore dei diritti umani ed economista, che da 76 giorni non tocca quasi cibo.
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Nasser bin Ghaith |
Nasser bin Ghaith protesta per le condizioni detentive e, soprattutto, per la condanna a 10 anni di carcere che sta scontando nella prigione di massima sicurezza al-Razeen, ad Abu Dhabi: una condanna ridicola, basata su accuse pretestuose, arrivata al termine di un processo iniquo nel quale il diritto alla difesa è stato ampiamente compromesso.
Già finito in carcere da aprile a novembre del 2011 per “aver insultato pubblicamente” le autorità emiratine, bin Ghaith è stato arrestato il 18 aprile 2015, posto in isolamento, torturato e privato del sonno anche per una settimana.
Il 4 aprile 2016 è arrivata la condanna, di nuovo per “insulti” attraverso post su Twitter, e per “aver comunicato e collaborato con membri di un’organizzazione messa al bando”, ossia il movimento riformista islamico al-Islah.
La condanna è stata confermata in appello nel marzo 2017.
Già prima dell’arresto, bin Ghaith soffriva di pressione alta e cardiomegalia, l’aumento abnorme di volume del muscolo cardiaco. Ora, con lo sciopero della fame e il diniego di cure mediche adeguate, la situazione è diventata allarmante. È sopraggiunto anche un principio di steatosi epatica, ossia l’eccesso di grassi nel fegato.
Le organizzazioni per i diritti umani chiedono agli Emirati Arabi Uniti di rilasciare Nasser bin Ghaith e, intanto, di fornirgli immediatamente tutte le cure mediche necessarie.
Riccardo Noury
Già finito in carcere da aprile a novembre del 2011 per “aver insultato pubblicamente” le autorità emiratine, bin Ghaith è stato arrestato il 18 aprile 2015, posto in isolamento, torturato e privato del sonno anche per una settimana.
Il 4 aprile 2016 è arrivata la condanna, di nuovo per “insulti” attraverso post su Twitter, e per “aver comunicato e collaborato con membri di un’organizzazione messa al bando”, ossia il movimento riformista islamico al-Islah.
La condanna è stata confermata in appello nel marzo 2017.
Già prima dell’arresto, bin Ghaith soffriva di pressione alta e cardiomegalia, l’aumento abnorme di volume del muscolo cardiaco. Ora, con lo sciopero della fame e il diniego di cure mediche adeguate, la situazione è diventata allarmante. È sopraggiunto anche un principio di steatosi epatica, ossia l’eccesso di grassi nel fegato.
Le organizzazioni per i diritti umani chiedono agli Emirati Arabi Uniti di rilasciare Nasser bin Ghaith e, intanto, di fornirgli immediatamente tutte le cure mediche necessarie.
Riccardo Noury
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