Pagine

sabato 3 settembre 2016

Nasce il “Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale”. Sezione su migranti guidata dal Papa

Zenit
Motu Proprio di Papa Francesco “Humanam progressionem”.
La riforma della Curia procede, e anche alla svelta. A neanche due settimane di distanza dalla nascita del nuovo Dicastero per Laici, famiglia e vita, Papa Francesco istituisce ufficialmente il ‘Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale’ con il Motu Proprio Humanam progressionem, nominando come Prefetto il card. Peter Kodwo Appiah Turkson.


Si tratta dell’altro maxi organismo, allo studio del Consiglio dei nove cardinali (C9) da circa tre anni, che accorpa i seguenti Pontifici Consigli: Giustizia e Pace, Cor Unum, Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e Pastorale per gli Operatori Sanitari. Il neonato Dicastero avvierà il suo lavoro dal 1° gennaio 2017, data in cui i suddetti quattro uffici cesseranno dalle loro funzioni e verranno soppressi, essendo abrogati gli articoli 142-153 della Costituzione apostolica di Giovanni Paolo II Pastor Bonus.

Come quello per laici, famiglia e vita, si contavano ormai i giorni dalla data di erezione ufficiale. La novità è infatti ben altra, e cioè il fatto che all’interno del nuovo Dicastero figura una sezione totalmente dedicata ai migranti “posta ad tempus direttamente sotto la guida del Sommo Pontefice”, come si legge nell’art. 1 §4 degli Statuti.

Una decisione inedita che risale direttamente ai tempi della riforma della Curia romana voluta dal Beato Paolo VI, quando il Papa manteneva per sé le prefetture del Sant’Uffizio (l’attuale Congregazione per la Dottrina della fede) e la Congregazione per i vescovi.

Come sottolinea una nota della Sala Stampa vaticana, tale sezione vuole soprattutto “esprimere in maniera speciale la sollecitudine per i profughi ed i migranti” del Papa argentino che ha fatto dell’accoglienza e della vicinanza ai rifugiati uno dei punti chiave del suo pontificato, sin dal primo viaggio a Lampedusa nel settembre 2013, pochi mesi dopo la sua elezione.

Oltretutto, si legge nel comunicato, “non può esserci oggi un servizio allo sviluppo umano integrale senza una particolare attenzione al fenomeno migratorio” che attualmente investe l’Europa e in particolare l’Italia.

“In tutto il suo essere e il suo agire la Chiesa è chiamata a promuovere lo sviluppo integrale dell’uomo alla luce del Vangelo”, recita il Motu Proprio, approvato – insieme allo Statuto, ad experimentum – da Papa Francesco il 17 agosto scorso, su proposta del C9.

“Tale sviluppo si attua mediante la cura per i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato”, spiega il testo. Scopo del nuovo Dicastero è dunque “attuare la sollecitudine della Santa Sede nei suddetti ambiti, come pure in quelli che riguardano la salute e le opere di carità”.

Esso – prosegue il documento – “sarà particolarmente competente nelle questioni che riguardano le migrazioni, i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi, gli emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura”.

Tutti temi che verranno approfonditi “nel solco della dottrina sociale della Chiesa”, come sottolineano gli Statuti. A tal fine, l’organismo “intrattiene relazioni con le Conferenze Episcopali, offrendo la sua collaborazione affinché siano promossi i valori concernenti la giustizia, la pace, nonché la cura del creato”.

[...]

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.