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mercoledì 9 marzo 2016

Migranti: Macedonia, Slovenia, Croazia e Serbia chiudono la rotta balcanica

La Repubblica
Tusk: "Stop è decisione a 28". Eccezione solo per chi chiede asilo nel Paese. Ungheria: "Lavoriamo alla costruzione di muro con la Romania"


Slovenia, Croazia e Serbia hanno cominciato oggi ad applicare le restrizioni alla frontiera per restaurare la normativa Schengen, il che suppone la chiusura effettiva della rotta dei Balcani per i rifugiati. Anche la Macedonia ha chiuso i suoi confini per i migranti, e dalla mezzanotte non si accettano più profughi nel centro di accoglienza di Gevgelija. Le autorità a Skopje hanno spiegato che ciò fa seguito alle decisioni di Slovenia Croazia e Serbia. Nessun migrante è entrato in Macedonia dalla Grecia nelle ultime ore, e in pratica la rotta dei Balcani è stata chiusa.

Una stretta arriva anche dall'Ungheria che ha deciso di rafforzare i controlli alle sue frontiere mettendo più agenti di poliza e più militari. Il ministro dell'Interno ha dichiarato che è già al lavoro per erigere il nuovo muro con la Romania e che se sarà necessario sarà pronto entro 10 giorni. Questo per bloccare un eventuale flusso di migranti e profughi che dovessero cambiare direzione e scegliere la Romania nel viaggio verso l'Europa occidentale.

"Il flusso irregolare di migranti lungo la rotta dei Balcani occidentali è finito. Non è una questione di azioni unilaterali, ma una decisione comune a 28", ha detto il presidente del consiglio europeo Donald Tusk su Twitter. "Ringrazio i Paesi dei Balcani occidentali per l'attuazione di parte della strategia globale europea per gestire la crisi dei migranti", ha aggiunto. "Abbiamo sempre tenuto in mente la possibilità di una frammentazione della rotta dei migranti e per questo abbiamo esteso le nostre videoconferenze dei Balcani occidentali a più Paesi, compresi Albania e Bulgaria", ha spiegato la portavoce della Commissione europea Natasha Bertaud a chi chiede di possibili attivazioni di nuove rotte, ora che quella dei Balcani occidentali è stata chiusa.

"A partire dalla mezzanotte non esiste più come finora la migrazione attraverso la rotta dei Balcani", ha indicato nella notte il ministero sloveno dell'Interno. In questo modo, questi Paesi non permetterano il passaggio di grandi contingenti di rifugiati in treno o autobus, come successo negli ultimi mesi, e ogni persona sarà sottoposta a un controllo individuale. Potranno entrare in Slovenia "solo gli stranieri che rispettino i requisiti per entrare nel Paese", cioè quelli con i passaporti e i visti validi per la zona Schengen. 
Inoltre potranno entrare nel Paese quelli che abbiano l'intenzione di chiedere asilo e a quelli che, in base a un'indagine personale, venga concesso i passaggio per ragioni umanitarie.

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