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giovedì 14 marzo 2013

Arabia Saudita: giustiziati in pubblico 7 detenuti; stop a decapitazioni, utilizzata la fucilazione

AKI

Sette detenuti, condannati a morte per rapina, sono stati giustiziati in pubblico ad Abha, nel sud dell'Arabia Saudita, malgrado gli appelli dei giorni scorsi di Amnesty International che ha parlato di atto di "vera e propria brutalità". Lo riferisce il sito web di Bikya Misr, secondo cui i condannati sarebbero stati fucilati e non decapitati come avviene di solito nel regno del Golfo.
I sette erano stati arrestati nel 2005 e nel 2006. Amnesty ha denunciato che due di loro erano minorenni al momento della condanna a morte e che tutti i detenuti saliti al patibolo sono stati vittime di torture in carcere e "costretti a confessare" i loro crimini. "La pena di morte - ha sottolineato l'organizzazione che ha sede a Londra - è una violazione fondamentale dei diritti dell'uomo ed è una punizione crudele e disumana, in qualunque forma si applichi". L'esecuzione dei sette uomini era inizialmente prevista lo scorso 5 marzo, ma poi le autorità saudita avevano deciso di rinviare di una settimana.

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