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lunedì 19 ottobre 2020

USA - Lisa Montgomery prima donna condannata a morte, dal 1953, dopo il via libera di Trump al Tribunale Federale. Sarà uccisa l'8 dicembre

La Stampa
Usa, chi è Lisa Montgomery la prima donna condannata a morte dopo il via libera di Trump. Sarà uccisa l’8 dicembre: si tratta del primo caso dal 1953. La decisione è del Tribunale Federale dopo l’ok della Casa Bianca.

Lisa Montgomery, 52 anni

Se nulla fermerà il boia nei prossimi cinquanta giorni, Lisa Montgomery diventerà la prima donna ad essere giustiziata per ordine delle autorità federali degli Stati Uniti da quasi settanta anni. Una condanna resa possibile dal ripristino delle esecuzioni a livello governativo voluto dall’amministrazione Trump lo scorso luglio. 

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 A nulla sono valsi gli appelli e le richieste dei legali di Lisa, secondo cui si è in presenza di «una grave ingiustizia»: la donna infatti ha sempre sofferto di gravi disturbi mentali, più volte stuprata dal compagno della madre e poi abusata anche dai due mariti. Il tutto aggravato col tempo dalla dipendenza dall’alcol. 

La donna ha oggi 52 anni. Diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani promettono di dare battaglia fino all’ultimo istante per evitare che si replichi quanto non si vedeva dal 1953, quando furono due le donne ad essere giustiziate. 

Una di loro era Ethel Rosenberg, condannata alla sedia elettrica con l'accusa di spionaggio, per aver passato all'Unione Sovietica informazioni segrete sulla bomba atomica. L’altra detenuta giustiziata nel 1953 è Bonny Heady, condannata alla camera a gas per aver ucciso un bimbo di 6 anni. L’unica altra donna della storia americana mandata a morte per ordine del governo federale é stata nel 1865 Mary Suratt, proprietaria di una pensione, impiccata con l’accusa di aver preso parte a una congiura per assassinare il presidente Abraham Lincoln. 

Nelle prigioni statali, invece, 16 donne sono state giustiziate dal 1976, da quando la Corte Suprema ha terminato la moratoria sulle esecuzioni capitali. Barr ha inoltre fissato per il 10 dicembre l’esecuzione di Brandon Bernard, 40 anni, che nel 1999 in Texas uccise due giovani religiosi. 

Salgono così a nove in soli sette mesi le condanne a morte eseguite dall’amministrazione Trump. Eppure, il tema della pena di morte risulta non intercettato dai radar della campagna elettorale, sia da parte di Biden che da quella di Trump confermando come l’argomento a Washington sia blindato da una sorta di tacita inviolabilità trasversale.

Francesco Semprini

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