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mercoledì 5 marzo 2014

Cina: ong Chrd denuncia, "2013 anno da incubo per diritti umani"

AGI
Pechino, - L'anno del sogno cinese di Xi Jinping passera' alla storia come quello dell'incubo dei diritti umani.

Lo sostiene l'organizzazione Chinese Human Rights Defenders (CHRD) che intitola cosi' il suo rapporto pubblicato oggi.


L'assalto agli attivisti registrato nel 2013 da' la misura della soppressione della societa' civile, ha spiegato Renee Xia, direttore di CHRD. Decine di attivisti hanno descritto il 2013 come l'anno peggiore in fatto di diritti umani - dal 2008 quando il governo mise in atto una repressione contro la liberta' civile e la campagna di riforma Charta08. 

Altri si sono spinti piu' in la' paragonando il 2013 al finire degli anni '90 quando molti organizzatori del Partito Democratico di Cina finirono dietro le sbarre. E i numeri si legge nel comunicato stampa sembrano dar loro ragione. 

Dai dati emerge che le detenzioni criminali di difensori dei diritti umani sono state 220, il triplo di quelle dell'anno precedente; sono triplicate anche le sparizioni forzate, superiori anche a quelle del 2011: l'annus horribilis degli avvocati per i diritti umani, dissidenti e internauti molti dei quali finiti in manette per "sovversione ai danni dello stato". 

Nel pieno della rivoluzione araba e con un occhio ai disordini nel Maghreb, il governo di Pechino ha alzato il livello di guardia utilizzando il pugno duro contro le voci critiche del governo e possibili elementi di instabilita'. 

"Le misure straordinarie adottate dal governo cinese dissipano qualsiasi speranza riguardo una maggiore tolleranza verso le voci fuori dal coro e verso una societa' piu' aperta" ha detto Victor Clemens, coordinatore di ricerca di CHRD. Ma soprattutto, dal rapporto, sono emerse nuove tendenze, tra cui un aumento della repressione contro le assemblee pacifiche, una criminalizzazione della liberta' d'espressione su internet, un incremento delle violenze fisiche contro gli avvocati dei diritti umani, maggiori persecuzioni politiche di minoranze religiose e rappresaglie verso chi si appella all'Onu per partecipare ad attivita' in difesa dei diritti umani.
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