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martedì 27 agosto 2013

Lavoro minorile – Tanzania, i bambini nelle miniere

Consorzio Parsifal
Il 23 agosto Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto sulle condizioni di lavoro dei minori nelle miniere d’oro della Tanzania, che risulta essere il quarto produttore dell’Africa. 

Secondo il rapporto “Fatica Tossica: Lavoro infantile e Mercurio esposizione nelle miniere dell’oro su piccola scala della Tanzania” sono migliaia i bambini impiegati in questo settore, spesso in miniere senza licenza ancora più pericolose per la loro salute. 

Questi bambini devono scavare in profondità pozzi instabili, e possono lavorare fino a 24 ore consecutive in questi cunicoli sotterranei, per poi trasportare all’esterno pesanti sacchi. 

Il rischio di rimanere schiacciati dai crolli è molto alto, inoltre, i minori sono esposti al mercurio e all’inalazione della polvere. L’esposizione a questo elemento provoca gravi danni al sistema nervoso centrale che possono provocare disabilità permanente soprattutto in soggetti nella fase dello sviluppo.

 Il rischio di contagio si estende ai bambini che vivono nelle vicinanze dei siti minerari. La Tanzania per far fronte a questi rischi ha anche aderito, insieme ad altri 140 paesi al trattato di Minamata per ridurre l’esposizione al mercurio, anche se non ha ancora attuato delle iniziative concrete per prevenire il lavoro dei minori nelle miniere.

Un’altra grave conseguenza del lavoro nelle miniere è l’abbandono scolastico: per questi bambini è molto difficile conciliare il lavoro nelle miniere con l’istruzione. Molti ragazzi, inoltre, cercano lavoro nelle miniere perchè non hanno accesso alla scuola secondaria o di formazione professionale.

Secondo il rapporto dovrebbero esserci interventi della Banca Mondiale e dei donatori che sostengono il settore minerario per combattere il lavoro minorile e l’esposizione al mercurio in Tanzania.


Il rapporto è stato pubblicato in seguito alla visita di undici siti minerari, in varie regioni della Tanzania, e all’intervista si più di 200 persone, tra cui 61 bambini.
M.R.

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