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domenica 20 febbraio 2022

USA - Louisiana - Vincent Simmons - Libero dopo 44 anni di carcere per l’accusa di stupro - Processo “non equo”: giuria composta da 11 bianchi e un afroamericano

Il Riformista
Ha trascorso 44 anni in una cella di prigione per una accusa pesantissima, quella di un duplice tentato stupro di cui si era sempre dichiarato innocente. È la storia di Vincent Simmons, 69enne afroamericano della Louisiana, che lunedì è stato scarcerato dal penitenziario di Angola, considerato l’Alcatraz del sud degli Stati Uniti e noto anche per le serie tv ‘Dead Man Walking’ e ‘True Detective’.

Il momento della comunicazione della libertà a Vincent Simmons

Ci sono infatti voluti 44 anni per ammettere che il processo subito da Simmons non era stato equo: il 69enne è uscito infatti non perché ritenuto innocente, ma perché secondo il giudice Bill Bennett doveva subirne uno nuovo. Ma il procuratore Charles Riddle III ha rinunciato e in questo modo ha fatto cadere le accuse contro di lui, rendendolo un uomo libero a pochi giorni dal suo 70esimo compleanno.

Vincent Simmons all'uscita dal penitenziario Angola in Louisiana

Simmons era stato giudicato colpevole del doppio tentato stupro ai danni di Karen e Sharon Sanders, gemelle bianche e quattordicenni di Marksville, nella Louisiana rurale, nel 1977: il 69enne fu giudicato da una giuria composta da 11 bianchi e un afroamericano e condannato a anni di reclusione.

Una storia, quella di Simmons, raccontata anche dal documentario del 1998 “The Farm: Angola, Usa”. L’ormai ex detenuto nel corso degli anni aveva provato per ben 16 volte a chiedere un nuovo processo, riuscendo ad ottenere una nuova udienza grazie ad una inchiesta condotta dalla rete Cbs.

I giornalisti del network americano avevano infatti scoperto che all’epoca del processo i suoi avvocati non avevano ricevuto alcune prove fondamentali che avrebbero potuto scagionarlo. Si trattava, aveva reso noto la Cbs, di una testimonianza del medico che aveva esaminato le gemelle Karen e Sharon Sanders in cui dichiarava di non aver riscontrato alcun segno di violenza sessuale; l’altra prova erano dichiarazioni fornite dalle ‘vittime’ due settimane dopo lo stupro, in cui ammettevano alla polizia di non sapere chi le avesse assaltate perché “tutte le persone nere si assomigliano”.

Simmons dopo aver lasciato il carcere ha ringraziato Dio, che “ha tenuto viva in me la speranza, oggi ha fatto questo per me”, ha detto davanti alle telecamere che lo attendevano all’uscita dal penitenziario di Angola. Per il suo avvocato, Justin Bonus, “finalmente il tribunale gli ha reso giustizia”.

Fabio Calcagni

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